sabato, Luglio 27, 2024
Politica

Cartelle pazze Tari, è scontro: “Che fine ha fatto la class action?”

rifiuti in strada

“Pesanti accertamenti Tari arrivano nelle case dei cerignolani. Molti sono contestabili e finiranno per intasare tribunale e uffici. A pagare, anche il non dovuto, saranno i cittadini. Tra vecchie responsabilità e rinnovati capipopolo (da non ascoltare)”. Così Gianvito Casarella di Fratelli d’Italia lancia l’allarme sugli accertamenti TARI e sulle iniziative più o meno efficaci lanciate da più parti.

“Le cartelle si riferiscono agli anni passati, a partire dal 2015 (valide solo perché perchè il decreto CuraItalia ne proroga la prescrizione). Non hanno estremi catastali e si basano su dati Istat presunti ed inventati. Così tutti finiscono nel calderone, come evasori, con gli evasori veri. Si possono contestare, ma come ed a quale prezzo? Intanto si devono spendere soldi per l’accertamento di ogni anno, sperando di dimostrare qualcosa su cui è evidente che tanti cittadini hanno ragione. Se andrà bene, la Commissione Tributaria riconoscerà l’errore di accertamento e potrebbe compensare le spese legali. Insomma: si perde anche se si vince. Per ora, con le pec in autotutela si spera che quegli accertamenti vengano annullati”, commenta il coordinatore cittadino di FDI.

“Ma perché sono stati mandati? Per provare a fare cassa, dopo i buchi finanziari lasciati dalla passata amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose. Ed è la cosa più grave, anche perché il dirigente del Settore Economico e Finanziario, in un momento così delicato, viene mandato “a scavalco” in un altro Comune: cioè, 3 giorni qui e 2 giorni altrove, come se a Cerignola non ci fosse abbastanza da fare, come se quel settore non producesse già abbastanza danni così”.

Infine, la stoccata: “C’è chi pensa di far politica con la demagogia e va per campagne ad agitare le folle, rassicurando che quando salirà lui a Palazzo tutto brillerà: è lo stesso (Tommaso Sgarro, ndr) che nel 2018 invitò a non pagare l’integrazione Tari del 36%, a fare una “class action”. Che fine hanno fatto quegli avvisi? Se arriveranno a breve i solleciti, li pagherà lui a quella gente o andrà lui in Commissione Tributaria?”.

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