sabato, Luglio 27, 2024
Politica

Renna vuole ricostruire la città con…i mettiani (e li porta da Postiglione)


mons. Luigi Renna

IL RETROSCENA


È stato un incontro interlocutorio, non pubblicizzato, a porte chiuse. Obiettivo: mettere insieme i tasselli di un quadro compromesso, come quello di Cerignola dopo lo scioglimento del consiglio per Mafia. E Renna chi ci porta? Gli ex amministratori della giunta decaduta. Dopo i nostri articoli, e dopo le forti polemiche cadute sul suo capo da parte di praticamente tutti gli schieramenti politici (tranne i mettiani) sul suo silenzio riguardo lo scioglimento del Comune, il vescovo Luigi Renna ha messo l’acceleratore all’opera di “ricostruzione” e martedì scorso ha incontrato il commissario prefettizio Umberto Postiglione in Curia con una delegazione del MEIC.



Intento nobile, quello di avvicinare i fedeli, laici, alle cose della città. Ma scorrendo l’elenco degli intervenuti e degli aderenti all’associazione sono balzati agli occhi ex amministratori mettiani, che dell’allora sindaco Franco Metta hanno condiviso praticamente tutto prima di essere accompagnati alla porta sottoscrivendo le dimissioni. E se per Renna la ricostruzione di Cerignola deve passare dai mettiani, come se non ci fosse un mondo alternativo, e confermando un legame già stigmatizzato da molti, allora qualcosa sfugge. Mentre rimangono irrisolti i nodi intorno all’accordo che le Confraternite, braccio operativo della Curia del vescovo, hanno trovato con un’azienda inserita nella relazione con la quale il Prefetto Grassi ha sciolto il Comune per Mafia, il prelato ha presentato al commissario prefettizio il meglio del suo entourage riunitosi nel MEIC, il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale.

“Il MEIC è Movimento, composto da gruppi di uomini e donne di ogni età, che operano nelle chiese locali e che si organizzano su un piano diocesano, regionale e nazionale e che si riconoscono protagonisti e destinatari dell’impegno formativo e culturale. Il MEIC appartiene alla famiglia dell’Azione Cattolica Italiana, ne riconosce i principi e le norme e, in ordine alla sua specifica finalità, opera con autonomia di iniziativa. Continuando la grande tradizione del Movimento Laureati di ACI, il MEIC ne è memoria operosa e creativa”. Più nello specifico, “i Gruppi locali sono costituiti da laici che liberamente si associano per realizzare le finalità del Movimento nel contesto locale, in stretta interazione con l’azione pastorale diocesana”.



Quando martedì sera il commissario prefettizio Umberto Postiglione si è ritrovato ospite del MEIC, ad attenderlo c’erano diversi esponenti autorevoli. Tra di loro, pare senza esibire il loro status di figure di riferimento dell’amministrazione sciolta per mafia, anche ex assessori.

Al movimento ecclesiale appartiene infatti Mimma Abanese, già vicesindaco della prima giunta di Franco Metta, prima donna scelta dall’ex primo cittadino e pescata, con i suoi scarsi 70 voti, direttamente dalle file della lista i-Cattolici, nata dall’intuizione di Giuseppe Dibisceglia, don Carmine Ladogana e dell’allora vescovo Felice Di Molfetta. Albanese è rimasta in sella fino all’estate del 2016, quando le sue deleghe sono passate nelle mani di Rino Pezzano, fino a quel momento in rotta col sindaco. Ad ottobre 2015, sulla Albanese, pendeva una sorta di conflitto di interessi in quanto vicesindaco e priore di Confraternita del Santissimo Sacramento, che gestisce una delle 9 tombe presenti all’interno del cimitero di Cerignola. Albanese, dunque, da priore della confraternita del Santissimo Sacramento correva il rischio di presentare le fatture- essendo responsabile legale dello strumento della Curia- delle quali prendeva  visione anche in giunta, dove era seduta in qualità  di vicesindaco: era questa l’annotazione che certificava la sua incongruenza sui doppi incarichi.



Un conflitto di interessi già  annunciato, mesi prima, proprio dal segretario generale della CEI mons. Nunzio Galantino che indirettamente stigmatizzò l’operazione dei lista i-Cattolici: “A riprova della coerenza del nostro stile, ci piace condividere pubblicamente il fatto che un nostro socio, avendo scelto di candidarsi al Consiglio Comunale, ha liberamente e responsabilmente rimesso al Consiglio Direttivo la sua iscrizione all’AVE, proprio per evitare qualsiasi commistione tra il suo schierarsi per una parte politica ed il ruolo di imparzialità  ed equidistanza scelto dall’Associazione”, si leggeva in una nota dell’associazione fondata da don Nunzio.

Renna oggi la schiera tra le persone della rinascita. Insieme ad un’altra donna, sempre appartenente al MEIC e di fede mettiana, Raffaella Petruzzelli, insegnante, che nell’amministrazione di Franco Metta ha lavorato al settore cultura come assessore fino alla fine di gennaio 2019 (anche dopo l’arrivo della commissione d’accesso agli atti chiamata a valutare le infiltrazioni mafiose nella macchina comunale di Cerignola). Petruzzelli fa parte dell’organismo che dovrà ricostruire la città, secondo Renna. Ancora, tra i presenti, anche Marcello Colopi, sociologo, di certo slegato dalle dinamiche prettamente politiche ma con rapporti ben saldi con il vicesindaco Pezzano e fratello di uno degli più stretti collaboratori del sindaco decaduto. Del loro curriculum pare che Postiglione non avesse contezza, né tantomeno qualcuno lo avrebbe informato.



Se la ricostruzione di Renna passa dalla restaurazione dei soliti noti, e da chi ha appoggiato ad occhi chiusi le gesta del sindaco civico, qualcosa sembra sfuggire alla logica. Come c’è poca logica nella manovra della Chiesa, che pare non avere una linea precisa, ma è ormai travolta dagli eventi, incapace di mostrarsi autorevole e incollata ai telefoni per limitare i danni: dapprima l’invito solenne di Renna ad aspettare l’esito di vicende “in itinere”, poi, dopo le polemiche di giornali e partiti, è partita la corsa alla “ricostruzione” (non era un percorso in itinere? non si doveva aspettare?). Prima le trattative sul cimitero e l’invito ai cittadini a non versare le quote alla ditta che aveva vinto l’appalto, poi l’accordo con la ditta stessa e il silenzio nei confronti dei cittadini (la faccenda è arrivata sul tavolo della commissione antimafia della Regione Puglia). Per finire a considerare soggetti di rinascita elementi autorevoli della giunta Metta, coloro che non hanno mai dato nemmeno spiegazioni sul perchè della loro rottura con l’amministrazione (il caso di Petruzzelli, imparentata con l’assessore Dercole, rimarrà un autentico colpo di comicità involontaria).

Mentre Renna nicchia sui rapporti tra le sue Confraternite e le ditte della relazione di scioglimento per condizionamento mafioso, è curioso il paradigma della rinascita made in Curia: ricostruire con chi ha guardato da vicino, e senza muovere un dito, il crollo di Palazzo di Città.

Michele Cirulli



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Brava gente
4 anni fa

Che tristezza

Costante
4 anni fa

PRO MEMORIA X RENNA
– Albanese Domenica (detta Mimma)
– Petruzzelli Raffaella ( detta Iiana)
– Colopi Marcello
– Ladogana Carmine ( il prete già noto
attivista della DC anni
80)
– Dibisceglia Giuseppe

Giovanni
4 anni fa

Dando per scontato, vista la serieta’ del Dr Cirulli, che il titolo la dice tutta sull’argomento, mi chiedo: MA QUESTO CI FA O CI E’? MA vuole sfidare l’intelligenza della gente? Pensa che i cerignolani siano davvero tutti degli analfabeti funzionali, complici nel silenzio, conniventi, e sottosviluppati mentali? Svegliati, e scendi sulla terra, a cerignola c’è anche gente pensante che ha CAPITO TUTTO (purtroppo per te e qualcun’altro) !!! Quelli come noi non passano il tempo nei bar o su facebook, quella RELAZIONE ANTIMAFIA nella quale è smascherato e relazionato di tutto e di piu’ sono andati a LEGGERLA FIN… Leggi il resto »

Prefetto pontificio
4 anni fa

Renna deve chiarire pubblicamente la vicenda affaristica intercorsa tra le confraternite e la cogeci, gli interlocutori protagonisti con i retroscena e le modalità dell’accordo stabilito. Altrimenti, sull’esempio di Ratzinger, dovrebbe fare un passo indietro rassegnando le sue dimissioni dalla guida della diocesi. Se lo ha fatto il papa emerito da capo della Chiesa, può farlo anche un vescovo della Curia.

Dio aiutaci
4 anni fa

Non ci posso credere davvero
DIO PERDONI CHI STA SBAGLIANDO

Il battista.
4 anni fa

Caro “vescovo,” occupati di salvarti l’anima… Che sei di cattivo esempio… Molti poveri cristi stai allontanando con il tuo affaccentarti con faccendieri che non hanno nulla di cattolico… Se non quello di arrampicatori sociali. Dio liberaci da ogni sorta di male. SHALOM.

Curiagate
4 anni fa

Pare che il dossier sull’affaire tra Chiesa e politica sia giunto in Vaticano. La commissione di indagine della Santa Sede sta valutando l’opportunità di scioglimento della Curia per infiltrazioni politiche, e l’invio di un Prefetto pontificio pro tempore facente funzione straordinaria ad interim vescovile.

Battista
4 anni fa
Reply to  Curiagate

Magari accadesse… La muggijo g a see.

Cirullite
4 anni fa
Reply to  Battista

Diretto’ Metta to fe murej

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