“”Non sono razzista, ma…””. L’integrazione (im)possibile nel quartiere Addolorata
“”Non fare foto chè poi gl’italiani che mi vedono dicono: guarda quant’è brutta questa rumena”” ci minaccia scherzando, con un sorriso sdentato, Ecaterina.
Ha quarant’anni, viene dalla Romania (precisamente dalla capitale, Bucarest) e ora vive a Cerignola nel quartiere dell’Addolorata, una delle zone con maggior densità di popolazione extracomunitaria nel paese.
è seduta sul gradino della sua casa a pianoterra, circondata da altre donne e ragazze della sua stessa nazionalità , ma è l’unica a saper parlare italiano: “”sono qui da cinque anni, non conosco benissimo la lingua ma mi faccio capire”” precisa. Lavora nei campi per la raccolta di pomodori, come quasi tutti i suoi familiari e connazionali: “”sono brave persone, in fondo. Poco pulite, ma grandi lavoratori”” conferma Nadia, la vicina italiana di Ecaterina. Sono almeno una decina d’anni che all’Addolorata convivono tra di loro cerignolani e persone dalla nazionalità diversa: ma com’è questa convivenza? “”Non sono razzista”” precisa la trentenne Nadia “”però no, la convivenza non è sempre pacifica. Come accennavo prima il problema principale è l’igiene. è innegabile: i rumeni sono sporchi, li vediamo in continuazione frugare tra i cassonetti e i loro figli sono troppo chiassosi. Ormai sono diventati padroni in casa nostra: ieri ne ho visto uno prendere il sole comodamente su una sdraio, al centro della piazza di fronte la Chiesa- continua la cerignolana, confidando che “se non vivessi in una casa di mia proprietà qui, probabilmente avrei cambiato quartiere””.
Lo stesso disagio è avvertito dalla signora Marta, ex insegnante ora in pensione: “”Purtroppo sono vedova, abito praticamente da sempre in questa zona ma vi dirò la verità , adesso ho un po’ paura a vivere qui. Il quartiere è stato invaso dagli extracomunitari e la situazione è diventata invivibile””. Anche lei puntualizza di non essere razzista, o almeno, non lo è verso i rumeni: “”sono molto amica di una ragazza rumena che abita qui di fronte, una persona educata e buona. Le ho regalato molte cose e le sono stata d’aiuto, lei mi è sempre stata riconoscente- confessa la signora, ma aggiunge con un fil di voce -il vero problema sono gli ucraini””. L’ex insegnante racconta di essere stata importunata verbalmente da un uomo suo dirimpettaio in più occasioni e che, nella strada dove abita, ha creato parecchi problemi non solo a lei: “”sì, confermo: non sono i rumeni il problema più grande, ma quelli che provengono dall’Est Europa perchè si sa, da quelle parti alzano parecchio il gomito”” testimonia un’amica della signora Marta, Luisa, mimando con la mano il gesto di bere da una bottiglia.
Luisa non vive più a Cerignola ma abita al nord Italia e, con il tipico accento di chi si è trasferito da parecchio tempo a Torino, rivela: “”ho assistito io stessa ai cambiamenti che ha subito questa zona nel giro di pochi anni. Quando ci vivevo eravamo tutte famiglie rispettabili, tranquille, pulite ed educate. Ora no, non è più così. Specialmente gli uomini che provengono dall’Est, sono loro i più irrispettosi: s’ubriacano, urlano e spesso fanno risse con altri connazionali. Neanche io sono razzista però la nostra cultura è diversa dalla loro e dovrebbero adeguarsi alla nostra civiltà “”.
Marta e Luisa raccontano di macchine incendiate dopo una rissa, di litigi finiti in malo modo che non sono stati risolti nemmeno dalle forze dell’ordine: “”però c’è da dire che, nella maggior parte dei casi, s’azzuffano tra di loro. C’è almeno questo di positivo”” conclude la pensionata. “”Vedete? Parlando del diavolo¦”” dice Luisa, indicando un uomo sui cinquant’anni intento a sgridare e tirare per un braccio suo figlio, come un qualsiasi papà che rimprovera il bambino disobbediente.
Però gli uomini sono davvero quasi inavvicinabili: sospettosi e diffidenti sono restii a parlare con noi. Che siano semplicemente riservati? “”Boh, e chi c’ha mai provato ad avvicinarli?”” ci risponde Nadia quasi stupita dalla domanda.
Ma Ecaterina non avverte nessuna ostilità e nessuna diffidenza da parte dei cerignolani, anzi: “”io mi trovo bene con gli italiani- ci confessa la donna rumena -non mi hanno mai trattata male. Perchè dovrebbero? Io qua lavoro, mica sono venuta in Italia per dare fastidio”” dice guardando le mani segnate dal lavoro nei campi.
Anna Ilaria Tattoli