sabato, Luglio 27, 2024
Politica

Il ballottaggio è come la finale di Champions Juventus-Barcellona

IL ballottaggio del 14 giugno tra Sgarro e Metta terrà  Cerignola col fiato sospeso per altri 12 giorni. Adesso i due candidati si trovano di fronte ad una scelta: apparentarsi o meno con Forza Italia di Paolo Vitullo. Oppure accordarsi sottobanco nella speranza di intercettare pezzi di elettorato di centrodestra verso il proprio schieramento.

 
Per utilizzare una metafora calcistica, il ballottaggio sarà  come la finale di Champions League Juventus “ Barcellona: gli spagnoli sulla carta sono più forti ed in vantaggio, ma in una partita secca tutto può succedere. Perfino ribaltare i pronostici.

Per Tommaso Sgarro, PD, dieci punti in avanti rispetto a Metta, le possibilità  sono due: proseguire sulla scia di entusiasmo con il gruppo che l’ha sostenuto fino ad oggi o allargare la propria coalizione al centrodestra. Ho passato la nottata ad aspettare, aggiornare, commentare i risultati elettorali con molti degli amici e delle amiche che mi stanno accompagnando in questa avventura. Ho la mente già  proiettata al ballottaggio, mentre dentro c’è chi, convinto e contento, sapendo di aver già  fatto qualcosa di importante, ride e si ricarica. Non c’è stanchezza che possa tenere. Da oggi si riparte, racconta Sgarro.

Dalle parti di Forza Italia sono già  chiari: Parte del centrodestra ha già  votato Sgarro al primo turno. Il (de)merito è del voto disgiunto, perchè diversi candidati hanno trainato poco quanto niente (AN e NCD allo sbando), avvalorando la causa del centrosinistra. Come se i giannatempiani abbiano già  deciso da che parte stare.

Stesso ragionamento per Franco Metta. Emerge un dato: la strategia di allargamento non ha pagato. Soltanto 1000 voti in più rispetto al 2010 nonostante le sei liste a sostegno: flop di Ricambio Generazionale, Cattolici e Cerignola Produce. Il progetto di ispirazione vescovile, tolti i candidati che la Cicogna ha trapiantato in lista, ha racimolato 600 preferenze. Idem per i ragazzi di RG, più fenomeno social che reale. Tiene, e rispetta le aspettative, Cerignola Democratica con Rino Pezzano e Leonardo Paparella: 1400 voti, 1 o 2 consiglieri eletti.

Chi ci ha definito quattro gatti, ora si starà  sicuramente pentendo per l’errata valutazione. Circa il 6% dei consensi ha permesso a Cerignola di sperare ancora nel cambiamento. Sono convinto di aver imboccato la strada giusta. Non permetteremo ad Elena Gentile di demolire definitivamente una storia. Dopo Giurato alle elezioni provinciali ha silurato Longo alle elezioni regionali ed è riuscita nel suo intento: azzerare la rappresentanza istituzionale di Cerignola a tutti i livelli per rimanere l’unico riferimento politico della Città  (anche Pippo Liscio ha pagato questo prezzo), dice Pezzano.

Per Metta si tratta di victoria o muerte. I cicognini hanno subìto la mazzata delle urne, coonvinti di farcela al primo turno. La realtà  è stata diversa e l’esito del 31 maggio ha spiazzato la compagine civica, ammutolendo i candidati. Tanto che l’avvocato chiama la carica: Nervo Rocco andando a Wembley per la finale di Coppa Campioni, sentendo troppo silenzio alle sue spalle, fermò il pullman della squadra e disse: se qualcuno ha paura scenda pure. Ma se non scendete ora mi dovete dare poi l’anima e tutto quello che avete in corpo. Quella squadra, poi, vinse battendosi con coraggio e vigore. Anche il nostro pulmann e’ fermo. Chi ha paura, chi non se la sente, scenda. Se restate a bordo mi dovete dare anima e corpo per la vittoria.
 
 

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