Romano shock: “O trattative Comune-Mafia o si muore”. Il consigliere già si appellò ai criminali

“O facciamo una trattativa Comune/Mafia o ci iscriviamo nella lista dei martiri: ma io non voglio essere il primo”. Sono parole-shock, quelle del consigliere comunale Michele Romano, che sostiene la maggioranza di Francesco Bonito.
All’interno di un video, che definisce provocazione, il medico parla dell’attuale momento reputando “inutili” gli incontri in Prefettura o presso il Ministero degli Interni per arginare il problema sicurezza. La malavita, è stato il suo ragionamento, è troppo radicata, anche per vincoli familiari, all’interno del tessuto sociale ed economico cerignolano e quindi risulta impossibile da battere.
Da qui, quello che definisce “un bivio”: o trattare con la mafia o morire. Ma Romano sottolinea: “Non vorrei essere il primo a iscrivermi nelle liste dei martiri. Chi vuole può venire in Comune a iscriversi. Io voglio essere l’ultimo, o almeno il terzo o quarto”.
Le parole sono state scioccanti sotto diversi profili. Perché pronunciate da chi rappresenta le Istituzioni; perché riducono con la forza della paura le già flebili azioni di denuncia; perché lasciano sottintendere che si possa governare solo col placet della criminalità (infatti Romano cita l’esempio dei roghi a Margherita di Savoia attribuendo la causa a mancate concessioni di parcheggi pubblici); perché implicano patti inconfessabili tra amministratori e malavitosi.
Già nel 2021, in piena campagna elettorale, Romano si rivolse con un appello alla mafia locale, “da pari a pari”, affinché vi fosse una spartizione di competenze sugli aspetti da governare nella città. Quelle parole generarono un polverone concluso con le scuse.
A esprimere oggi disappunto è il segretario cittadino di Forza Italia, Carlo Dercole: “Michele Romano, consigliere comunale della maggioranza della legalità, in un video folle sostiene che bisogna iniziare una trattativa Comune-Mafia. Dice apertamente che a suo giudizio non servono gli incontri con il Prefetto ma bisogna scendere a patti con la mafia”.
“Poiché se non si scende a patti, si deve fare la guerra. Ma la guerra è fatta di eroi che diventato martiri. E lui non vuole assolutamente diventare un martire. Sono parole scioccanti che provengono da un Consigliere Comunale! Chiederò immediatamente – aggiunge Dercole- ai nostri parlamentari un intervento netto su questa vicenda aberrante”.
“Che una Istituzione dica apertamente che la mafia non si può combattere ma bisogna avviare una trattativa è di una gravità assoluta.Bisogna chiedere immediatamente le dimissioni di questo consigliere comunale”, conclude il forzista.

Questo non è proprio 10 e copre la carica di consigliere al comune da tanti anni…ma buttatelo fuori a studiare XXX..
Ho l’impressione che ad una certa età bisognerebbe stare un po’ più tranquilli, abbandonare le le sfide che non possono essere più combattute.
Penso serenamente che Michele Romano abbia voluto fare una provocazione allo scopo di far prendere coscienza di quello che accade, ma che molti preferiscono mettere sotto il tappeto. Credo che il tessuto sociale di Cerignola, non tutto, sia predisposto, comunque, ai tanti compromessi, non sempre legali. È ormai un fatto culturale radicato, a partire dalle piccole cose a quelle più importanti. Chi non capisce fa finta di non capire, o è in mala fede o direttamente coinvolto.
LA MALAVITA NON SI FIDA.
NESSUN ACCORDO!
1992 DOCET!