domenica, Aprile 28, 2024
Politica

Celestino scaricato dall’Amministrazione: tutti con Decaro, nessuno con lui


Non ha fatto nemmeno in tempo a uscire dall’imbarazzo per il Caso Arminio, che l’Amministrazione si è intrufolata in un altro caso, quello di Celestino Capolongo. Sia nel primo che nel secondo episodio i problemi nascono dalle giustificazioni- sempre poco chiare e iper interpretabili- che l’Ente pubblico fornisce ai cittadini. Se sul  nuovo stadio la linea comunicativa dell’Amministrazione è cambiata tre volte (prima il silenzio, poi il rilancio, poi le ammissioni), sul caso Celestino – arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza- è ancora una volta un comunicato stampa controverso a mettere in difficoltà la maggioranza.

“Non è una questione politica”, è stato il sunto per allontanare ogni polemica. Una presa di distanza da Capolongo che è sembrata quantomeno inelegante-  visto che il consigliere avrà tempo e modo di dimostrarsi innocente in Tribunale e in eventuali tre gradi di giudizio- ma che apre a una serie di osservazioni.

Fino a quel momento, infatti, perfino l’opposizione era stata “morbida” nel giudicare una vicenda penalmente rilevante e dai risvolti sicuramente politici, ma temporaneamente accantonati prima che la maggioranza stessa etichettasse come esclusivamente “personale” la vicenda di Celestino, nel chiaro tentativo di scaricarlo. Nelle stesse ore, sui cento arresti di Bari, l’Amministrazione di Cerignola (come se non avesse già di suo problemi da affrontare) si è prodigata in hashtag e sostegno plateale per Antonio Decaro, che invece per Celestino mancano.

Ed è bastata un’ora, massimo un’ora e dieci minuti dalla notizia dell’arresto di Capolongo, perché emissari dell’Amministrazione già telefonassero al suo futuro sostituto, il primo dei non eletti Giuseppe Lavigna, sponda PD, per sondare il terreno e garantire la sopravvivenza politica all’Amministrazione in vista della naturale sospensione da parte del Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante.

Sui numeri in consiglio, infatti, c’è qualche problema. Come dimostrato dalle Provinciali di domenica scorsa, gli ordini di scuderia non vengono rispettati (il PD sta cercando ancora due franchi tiratori che hanno “bucato” l’incolpevole Maria Rosaria Divito, non eletta per un soffio in Provincia); Domenico Bellapianta, che negli scorsi giorni ha incontrato il sindaco Bonito, mira ancora all’azzeramento della giunta insieme a Michele Romano e Vincenzo Sforza. Gino Giurato e Francesco Mansi appaiono insoddisfatti dell’azione amministrativa e vorrebbero dare uno slancio diverso. Con la questione Capolongo, quindi, la situazione si complica. Ed è per questo che Francesco Bonito ha smesso di agitare lo spettro delle dimissioni ed ha anche smesso di pretendere l’abiura pubblica dei consiglieri dissidenti, incassando un’altra sconfitta.  

L’Amministrazione cadrà? Impossibile. Un governo così debole fa comodo a tutti. Ma proprio a tutti. Solo che, in vista dei prossimi consigli comunali,  le situazioni da sanare aumenteranno e il rischio immobilismo, per un’Amministrazione già di suo non molto dinamica, si moltiplica in maniera esponenziale.

Michele Cirulli



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Lasciatelo perdere
1 mese fa

È meglio che non si schierano con Decaro che gli fanno perdere i punti .
Anche perché saranno tutti uniti dal simbolo Pd ma loro non sono nemmeno l’unghia del piede sinistro di Decaro

trespole
1 mese fa

vabbu il pd di cerignola…ma di che parliamo

antogno
1 mese fa

mi hanno appena fatto un bonifico da 2.30 euro così posso mettere i dislike ai vostri commenti negativi sui miei padroni

tafazzi è il padre del pd
1 mese fa

hanno ancora il morto in mezzo a casa e si preoccupano di De caro.

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