venerdì, Aprile 26, 2024
Cronaca

Truffa della legna a Pordenone: condannati 4 cerignolani. Ecco chi sono e cosa facevano

Truffa della legna a Pordenone: condannati 4 cerignolani

I prezzi per l’acquisto della legna erano convenienti, ma perché si trattava di una truffa: 13 euro al quintale ma nei fatti il quantitativo ceduto era di molto inferiore a quanto pattuito. La truffa della legna a carico di un cittadino di Pordenone finisce con 4 condanne: due per truffa e due per falsità materiale in quanto era stata fornita una fattura che riportava una pesatura di legna con dati falsi.

Le condanne complessive per un anno e mezzo, come riporta il Messaggero Veneto, a carico di Fabio Basile, 27 anni, e Vito Caputo, 37 anni, entrambi di Cerignola, che hanno venduto legna da ardere a San Martino al Tagliamento. I due avrebbero venduto 60 quintali di legna da ardere, ma ai dubbi della vittima della truffa sull’effettivo peso i due avrebbero risposto dapprima in maniera evasiva e poi sarebbero spariti nel nulla.

Riporta il Messaggero che giovedì 13 ottobre il giudice monocratico del tribunale di Pordenone li ha condannati a sei mesi di reclusione, con pena sospesa. Contestualmente anche altri due loro concittadini sono stati giudicati per una vicenda che presenta alcune analogie.

Altri episodio a Spilimbergo, dove 200 quintali al costo di 2mila euro hanno scatenato i dubbi dell’acquirente, che ha chiesto una pesatura: quel documento è stato contestato a Luigi Tiani, 34 anni, e Antonio Pugliese, 26 anni, che hanno ricevuto condanne a 6 mesi. Assoluzioni invece per altri episodi simili verificatisi in zona nel medesimo periodo.

A Spilimbergo il quantitativo di legna era decisamente più consistente – 200 quintali – per un corrispettivo di 2 mila euro. Ma l’acquirente, insospettitosi, ha chiesto una ricevuta di pesatura prima dell’acquisto.


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Avvocati alla festa di Ognissanti, sono fuori?
1 anno fa

Che poi c’è gente onesta che si fida ciecamente di questi truffatori; Gente del nord, gente che se ti comporti umanamente, ti offro anche il cuore, perché non portano la legna in Calabria, o in Sicilia? Questi ladri di galline hanno vissuto sempre alla berlina, loro pensano che come vivono a Cerignola, senza controlli istituzionali “inesistenti” senza regole, e senza articoli di legge. Credono si vive così dappertutto.

Eugenio
1 anno fa

E vero quello che dici ma sono per il 90% gente che proviene dai bassi fondi senza mestiere senza cultura…che vuoi aspettarti da loro ma affossato il nome dei CERIGNOLANI per bene che lavorano duro per farsi notare nel mondo come eccellenze…vedi le olive…vedi le industrie di conserve…vedi artigiani laboriosi….e sti pisciaturoni che non sanno fare la O con il bicchiere si sentono imprenditori della legna…figli del nulla che venite dal nulla e finirete nel nulla

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