venerdì, Maggio 17, 2024
Capitanata

Ultraleggero precipita a Fasano: morti istruttore e allievo 28enne di Canosa

Marchiodoc - Piper Ultraleggero Fasano
Marchiodoc – Piper Ultraleggero Fasano


Un Piper P28 decollato da Bari con a bordo un istruttore e un allievo dell’Aeroclub di Bari è precipitato in contrada Coccaro a Fasano, in provincia di Brindisi. Le due persone a bordo – l’istruttore Francesco Passeri, 33 anni, e Giuseppe Catano, 28 anni, l’allievo che stava frequentando il corso da pilota commerciale – sono entrambe morte a seguito dell’impatto. Il primo era originario di Castellaneta, l’altro di Canosa di Puglia.

Sono intervenuti i vigili del fuoco di Monopoli, i carabinieri e la polizia, oltre alle ambulanze del 118. L’aereo era decollato dallo scalo di Bari-Palese intorno alle 14, poi ha perso i contatti radio e radar con i controllori di volo. È precipitato trenta minuti più tardi a circa un chilometro dal resort Borgo Egnazia e dai campi da golf a nord di Savelletri. Non è ancora chiaro quale sia stata la causa dell’incidente: secondo alcuni testimoni, prima dell’impatto il velivolo ha tranciato un cavo della corrente elettrica.

È probabile che dopo un’avaria i piloti abbiano tentato un atterraggio di emergenza, finendo per tranciare la linea elettrica che sovrasta il campo di ortaggi nel quale è precipitato l’aereo. Saranno le indagini dei tecnici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) e quelle della procura di Brindisi ad accertare le cause e la dinamica dell’incidente. L’inchiesta della magistratura è coordinata dal pm Anfredo Manca, che ha disposto l’autopsia e aperto un fascicolo per disastro colposo e duplice omicidio colposo.

Di certo c’è che entrambi i piloti avevano una grande esperienza. L’istruttore aveva già messo in tasca la licenza da pilota commerciale e il pilota-allievo stava frequentando il corso per conseguire la stessa licenza. Quella in corso era una missione necessaria a totalizzare le ore di volo indispensabili alla certificazione successiva.

Il Piper P28 sul quale volavano le due vittime, costruito negli anni Ottanta, è un velivolo di aviazione generale lungo poco più di sette metri, con un’apertura alare di 9,2 metri, capace di trasportare quattro persone a bordo (compreso il pilota) e di coprire una distanza di 465 miglia nautiche (800 chilometri).

(repubblica)

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