Caso Delvino, soddisfatto Metta: “”Caso archiviato””
“”Procedimento archiviato””. Sarebbe questa, a dire del sindaco di Cerignola Franco Metta, la decisione del giudice per indagini preliminari sull’assunzione presso il comando dei vigili urbani di Cerignola di Francesco Delvino. La denuncia era stata inoltrata dal consigliere comunale indipendente Teresa Lapiccirella.
Attraverso i social network, il primo cittadino ha annunciato: “”Archiviato. Ci avevano indagato ingiustamente per la delibera di assunzione di Francesco Delvino. I nostri avvocati hanno illustrato al PM la regolarissima procedura seguita dalla Giunta Comunale. Il pubblico ministero ha chiesto la immediata archiviazione. Il GIP ha sentenziato che il reato non esiste. Ve lo avevo detto che la Lapiccirella spara alle quaglie. La Giunta agirà nei suoi confronti. Io personalmente le chiederò danni per 100 mila euro da devolvere ai servizi sociali comunali””. A parte la richiesta di risarcimento danni, che tecnicamente non può prendere forma nei confronti del consigliere, il punto focale rimane legato ad una procedura travagliata su cui erano intervenuti diversi pareri e diverse richieste di chiarimenti.
Lapiccirella aveva infatti denunciato le presunte irregolarità per la stabilizzazione del capo dei vigili urbani proveniente dalla Campania. Il suo esposto era finito anche in Prefettura, oltre che al Ministero della Funzione Pubblica, perchà© la procedura interna sarebbe stata monca (con mancata presentazione di annessa graduatoria). Il pubblico ministero (che tra l’altro è stato sostituito a procedimento in corso) aveva ravvisato l’irregolarità del bando, sposando di fatto la ricostruzione di Lapiccirella e le indagini intraprese dalla Guardia di Finanza. Il 27 giugno scorso le fiamme gialle avevano notificato l’avviso di conclusione delle indagini a carico del sindaco Franco Metta, della giunta e dei dirigenti che avevano sottoscritto e approvato la stabilizzazione di Delvino.
Successivamente, lo scorso mese, anche il Dipartimento Funzione Pubblica aveva ravvisato incoerenze nella procedura: “”Per il passaggio diretto di personale tra Amministrazioni diverse””, si leggeva nel documento del ministero, è prevista “”l’attivazione di procedure di mobilità , riservando in favore dei dipendenti utilizzati in comando dall’ente solamente l’applicazione di una clausola di favore, per cui essi hanno titolo di precedenza nella assunzione in mobilità “”.
Motivazione che, stando alle parole di Metta, non avrebbe convinto il nuovo pubblico ministero (che ha sostituito il precedente), che avrebbe quindi chiesto ed ottenuto l’archiviazione sul caso Delvino. Alla richiesta del Ministero di provvedere ad intraprendere ogni azione per ripristinare la corretta procedura, Metta aveva risposto picche non revocando in autotutela la delibera incriminata. L’ultimo atto della vicenda sarebbe l’archiviazione del procedimento disposta dal Gip su richiesta del pubblico ministero.
Michele Cirulli
La Gazzetta del Mezzogiorno