sabato, Luglio 27, 2024
Cultura

Un foglio e una penna bic: così Giovanni dà  vita all’arte

A chi non è capitato, con una bic, di scarabocchiare qualcosa su un foglio bianco? C’è chi invece di disegnare segni indecifrabili, con quella bic dà  vita a veri e propri capolavori. Giovanni Amato, 21 anni, studente all’Accademia delle Belle Arti di Foggia, di quei tratti ne ha fatto un elemento caratterizzante.

Così, autoritratti, personaggi noti, scene di film sembrano prendere vita. Non solo per la forza della sua inseparabile penna bic blu, ma anche utilizzando matite e pennelli.

La passione per il disegno lo accompagna dai primi passi: “”Disegno da sempre! è avvenuto in maniera del tutto naturale, mio padre è architetto ed è un grande amante dell’arte, così, molto spesso, quando la sera lui era impegnato nel disegnare alcuni progetti, io cominciavo a ritrarre animali, oggetti sul tavolo, figurine e fumetti””, racconta Giovanni Amato.
“”Nei miei lavori non uso solo la penna, ma anche matite e pennelli. Per quanto riguarda la penna- spiega Giovanni- a me piace utilizzarla per la sua difficoltà , non si può sbagliare, bisogna essere molto precisi, avere molta pazienza e usarla con leggerezza per non far comparire alcun tipo di tratteggio, soprattutto se si parla di disegni fotorealistici o iperreali””.

La passione per la penna bic nasce sui banchi di scuola, quasi in maniera involontaria: “”Il mio primo disegno con la penna fu un ritratto di Robert De Niro, non lo completai ma mi accorsi subito che determinati disegni con la penna potevano essere molto scenici e suggestivi. Ciò che mi ispira maggiormente- svela il giovane artista- sono i volti e i nudi. In quest’ultimi mi attira la loro eleganza e la loro sensualità ; per quanto riguarda i volti ciò che mi attira è lo sguardo. La luce che possiedono i nostri occhi fa capire che sto ritraendo qualcosa di vivo, se è vivo allora vuol dire che può trasmettere emozioni e suscitare riflessioni e pensieri in chi lo guarda””.

E quella passione per il disegno prende più i tratti di una vera e propria sfida, tra il soggetto e l’autore della raffigurazione: “”I soggetti dei miei lavori li scelgo in base alla difficoltà  della loro realizzazione, dunque per la quantità  di dettagli e la particolarità  delle espressioni o pose. Inoltre le immagini che vado a ritrarre devono possedere un senso poetico””, chiarisce Amato.

Per il momento la sua arte non sempre è in vendita: “”Non ho particolari progetti se non quello di migliorare il piùpossibile lavorando quotidianamentee costantemente, vincere concorsi e partecipare a mostre importanti. Sognare non costa nulla””.

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