I danni dell’inceneritore? Risarciti con 45mila euro: proteste
45 mila euro per i comuni di Foggia, Manfredonia e Cerignola: è questa la somma che la ETA Marcegaglia, che brucia i rifiuti in contrada Paglia, nei pressi di Borgo Tressanti, destinerà ai comuni su cui ricadono gli effetti dell’attività di smaltimento dei rifiuti.
La somma, possibilmente da dividere in tre anni, servirà a finanziare opere per le città : a Cerignola, come da delibera, l’assessorato all’ambiente ha disposto che il ricavato dovrà servire per un nuovo parco giochi in villa. Attività ludiche in cambio dei rifiuti bruciati in campagna da Marcegaglia.
“”Quando facevo parte del mp Cicogna – ricorda Teresa Lapiccirella, consigliere comunale oggi indipendente – facemmo una grande battaglia per il ristoro ambientale e per scongiurare tutto questo: parlavamo di territorio svenduto da Giannatempo per qualche spicciolo, per finanziare qualche iniziativa in piazza. Esattamente ciò che sta succedendo ora con Franco Metta, con l’aggravante che il servizio di raccolta rifiuti è scadente e la differenziata per nutrire l’inceneritore non si vede ancora””.
Dunque dai proclami anti-Marcegaglia agli accordi per 15 mila euro annui per tre anni: questa la parabola discendente di Metta che sui rifiuti mostra tutta la fragilità della sua proposta governativa.
Interviene anche il PD di Daniele DAlessandro: “”Come vengono calcolati da ETA gli effetti deteriori successivi alla realizzazione dell’impianto di incenerimento? E su quali criteri questi sono risultati congrui a Metta? Sono sufficienti due altalene e quattro scivoli per compensare tali effetti in termini ambientali? Tra le altre cose, ETA Marcegaglia ha l’obbligo di organizzare ogni anno un convegno ed un evento annuale di “”porte aperte”” presso l’impianto, al fine di garantire la massima conoscenza alla popolazione locale delle prestazioni impiantistiche ed il confronto con tutte le associazioni interessate. Evento “”Porte Aperte”” che ovviamente non si è mai svolto””, accusa il capogruppo PD Daniele Dalessandro che taccia Metta di essere “”sempre forte con i deboli e debole con i forti””.