sabato, Luglio 27, 2024
Cultura

Safiria Leccese all’ITET Alighieri con la Strada dei Miracoli

L’Itet D. Alighieri ha deciso di regalare alla cittadinanza e alla comunità  scolastica un ospite d’eccezione, alla conclusione di un anno intenso e ricco di proposte culturali, tra cui spiccano gli arrivi eccellenti di Alessio Pinuccio Giannone e Francesco Carofiglio.

Mai si era una vista una convergenza tanto stringente fra studenti del corso diurno e dell’indirizzo serale, che hanno ottenuto a furor di popolo la riapertura della biblioteca scolastica, che è stata aperta all’utenza con una cerimonia solenne martedì 22 maggio, alle 11.00.
A chiudere un anno in bellezza è intervenuta, in due momenti diversi e in due location differenti, fortemente voluta da Chiara Castaldi, la giornalista e conduttrice televisiva Safiria Leccese, in tour promozionale per l’Italia con il suo libro tratto dalla trasmissione televisiva La strada dei Miracoli.

Grande entusiasmo anche da parte della coordinatrice dei corsi serali, la prof.ssa Lucia Nigro, che afferma con emozione : “”E’ stato un anno pesante dal punto di vista del lavoro, ma è stato un anno bellissimo che ci ha regalato tante soddisfazioni. L’anno prossimo avremo una classe in più, e continueremo su questa strada, perchà© la formazione degli adulti non si limiti alla didattica in classica, ma deve contenere anche competenze che devono essere spese nella vita, non solo nel lavoro””.

Il dirigente scolastico Salvatore Mininno riflette sull’importanza della tematica al centro dell’opera. “”Il tema ha interessato l’uomo a partire dall’antichità . Invito tutti a leggere questo libro, in cui troveranno delle risposte, a proposito del dialogo fra scienza e fede””.

Safiria Leccese ricorda con trasporto alcuni dei momenti più significativi della sua carriera, tra cui gli eventi relativi alla beatificazione di papa Giovanni Paolo II. “”Una cosa inarrivabile, che non succederà  mai più. Il 1 maggio 2011 diventava beato, in una diretta in mondovisione in tutti i continenti. Io credo che tutti i papi hanno avuto la loro storia, ma Giovanni Paolo è per migliaia di persone un papa speciale. Nel Circo Massimo c’erano 400.000 persone””.

Una fede che può, a volte, costituire un paraocchi ideologico, e che è un dovere precipuo per un buon professionista cercare di incanalare verso forme confacenti alla dignità  professionale : “”Io non ho mai parlato di fede pubblicamente, non ho mai detto di essere credente o atea. Ho fatto cronaca nera, e sono tornata a seguire la politica e cose internazionali. Il raccontare la fede lo considero una bella avventura, come tante altre. Non ho mai detto di avere fede, perchà© non so neanche se ce l’ho””:

Ad introdurre e dialogare con la giornalista Mediaset nella seconda parte alle ore 20, la vice presidentessa dell’Aps Federico II Eventi, dott.ssa Cinzia Del Corral, che descrive l’agile volume con parole encomiastiche : “”Un libro dal taglio giornalistico scevro da ogni romanticismo e opportunismo. E’ un giusto incontro tra fede, religiosa e scienza. Un tratto cui sono debitrice a Safiria Leccese è quello di aver parlato del miracolo senza trascurare che esso non è guarire od una richiesta come un click, ma ha ricordato che la conversione è il miracolo primo. Quello che salta all’occhio è il senso di comunione che lascia con le altre persone””.

Il libro verte sulle storie personali di persone al loro appuntamento con vicende che esondano dalla quotidianità , per entrare in una dimensione di cui non sono pienamente consapevoli. “”Se io mi mettessi ad intervistare ognuno di voi”” afferma la Leccese rivolgendosi all’uditorio riunitosi presso le Officine Fornari “”uscirebbero delle curve, dei bui, ma poi uscirebbe che ne siamo venuti fuori. E se siamo qua, è perchà© dalle curve si può uscire. Questa è la cosa che mi è piaciuta moltissimo. Dietro il tuo dolore, scopri che c’è un mondo di gente che l’ha già  passato prima di te. Noi siamo fatti per amore, non per prevaricarci. E’ lo scopo del dolore. Prima della comunione, c’è un momento di solitudine, come nella storia di Marco (descritta nel libro, NDR)””.

Enrico Frasca

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