venerdì, Aprile 26, 2024
Politica

Il Comune di Trinitapoli risolve il contratto con SIA

“”Abbiamo deliberato la risoluzione del contratto con SIA. è la diretta conseguenza di quanto stiamo vivendo. La situazione dei rifiuti a Trinitapoli è grave: i rifiuti rimangono per strada, la situazione delle periferie è peggiore. Abbiamo cercato tutte le soluzioni””.

Così il sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo, annuncia la posizione del suo comune di abbandonare la SIA srl e rivolgersi ad un altro gestore per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Adesso la palla passerà  al consiglio comunale e non è escluso che anche altri comuni, come San Ferdinando di Puglia, possano intraprendere la medesima strada.

A causare la defezione di Trinitapoli, che potrebbe avere effetti nefasti per la tenuta della società  partecipata, vi è anche “”l’aumento sconsiderato dei costi che ci hanno propinato””: infatti, Trinitapoli, secondo il consiglio di amministrazione SIA oggi dimissionario, avrebbe dovuto versare in cassa un corrispettivo di 2.5 milioni di euro (rispetto a 1.7 milioni). Il tutto, chiaramente, senza che il servizio sia migliorato.

“”Ci troviamo di fronte all’accumulo dei rifiuti davanti ai condomini, ad una raccolta fatta in maniera approssimata. Non si possono alzare ulteriormente le tasse – dice Di Feo – e poi non offrire servizi ai cittadini, questo modo di fare non ci appartiene””. In una delle ultime riunioni presso l’agenzia regionale dei rifiuti, infatti, l’ex amministratore unico Nicola Iungo, oggi sostituito col ritorno di Francesco Vasciaveo, aveva fatto sapere che nemmeno firmando i contratti al rialzo, la SIA avrebbe potuto garantire quanto scritto nero su bianco. Dunque una situazione finanziaria gravissima che, di contro, ha portato all’allontanamento del comune di Trinitapoli. Ed è proprio per l’incapacità  economica di SIA, manifestata dal cda uscente, che il commissario dell’AGER Gianfranco Grandaliano non ha esercitato i poteri sostitutivi per obbligare i comuni a sottoscrivere i contratti: pur con la firma, l’azienda non potrebbe rispettare gli accordi.

“”Bisogna ancora chiudere il bilancio del 2017, che presenta una perdita conclamata di 3 milioni di euro. A questo si aggiunge il 2018: pur firmando i contratti arriveremmo a 14 milioni di euro rispetto ai 18 milioni che servono per mandare tutto avanti. Anche qui SIA non sa come e dove andare a prendere questi soldi””, aggiunge il primo cittadino di Trinitapoli.

“”Il dato positivo è la partenza dell’impiantistica, grazie ad Aseco, e l’altro dato positivo è la verifica dei bilanci. Ci sono ancora le condizioni per una continuità  aziendale? Quei bilanci sono veri o falsati? Perchà© i mezzi non ci sono? Visto il ripetersi delle criticità  abbiamo optato per la risoluzione del contratto””, spiega il sindaco. A questo potrebbe aggiungersi “”nel caso anche l’uscita dal Consorzio””.

Per questo Di Feo parla di “”operazione verità “” viaggiando “”in via straordinaria”” mettendo a bando “”una gara ponte”” nelle more di capire quali saranno le conclusioni a cui giungerà  Vasciaveo, affiancato da due esperti contabili per valutare se vi siano le condizioni per non portare i libri contabili di SIA in Tribunale. Ovviamente scatterebbe la clausola di salvaguardia per i lavoratori, che non rischierebbero il licenziamento.

Michele Cirulli

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