I 90 anni di AVIS: il 2 aprile la donazione presso la Chiesa di Cristo Re
A novant’anni suonati, l’Avis riscopre una seconda giovinezza con un trend di donazioni che ritorna positivo, dopo un periodo di stasi. L’arzilla nonagenaria associazione di volontariato italiano se ne infischia del quasi secolo di vita per puntare a nuovi obiettivi. La sezione di Cerignola non fa eccezioni.
Il 27 febbraio l’Avis Cerignola si è riunita in assemblea, allo scopo di eleggere il nuovo Consiglio Direttivo, durante la quale è stato riconfermato in qualità di presidente Gerardo Cicolella, alla guida da quattro anni. La plenaria ha deciso di rinnovargli il mandato fino al 2020 in virtù dell’impegno e della passione profusi negli anni passati.
Raggiunto in sede, Gerardo Cicolella espone con orgoglio le avventure del passato e i progetti per il futuro, dando mandato a Michele Quarticelli, responsabile eventi di fresca nomina, di organizzare un calendario di manifestazioni e campagne di sensibilizzazione, tra cui non mancheranno le classiche sgambate in bicicletta con i volontari e i simpatizzanti nel corso di quest’anno. “”Faremo le raccolte esterne lungo il Corso, con l’equipe medica che verrò da San Giovanni Rotondo, due volte all’anno. Almeno per il 2017. Poi per il 2018 vedremo. Ci saranno manifestazioni che svilupperemo durante l’anno”” assicura con dinamismo il giovane presidente.
Tra i traguardi conseguiti durante la direzione Cicolella, con certezza si può annoverare l’arrivo dell’autoemoteca da San Giovanni Rotondo nel 2016, con la quale la raccolta di sangue si è fatta più rapida, con l’ulteriore vantaggio di essere riusciti a fare breccia nelle coscienze dei più giovani. “”Abbiamo avuto molte donazioni. Abbiamo lavorato tanto. Siamo entrate nelle scuole, e abbiamo sensibilizzato i ragazzi fino ad oggi estranei alla donazione””.
La generosità dei cittadini cerignolani è stata ampiamente convogliata dall’Avis Cerignola durante le tragedie di eco nazionale di Amatrice e della tratta ferroviaria Andria-Corato, in occasione delle quali Gerardo Cicolella ha risposto tempestivamente al grido d’allarme lanciato dal presidente Emiliano. “”Noi abbiamo allertato i nostri donatori. Io ho chiesto all’Asl di Foggia di lasciare il centro trasfusionale aperto. Abbiamo così tamponato il discorso delle raccolte di sangue in quel periodo di crisi. In questo momento siamo tranquilli qui a Cerignola. Riusciamo ad assicurare il sangue necessario ai dializzati e alle partorienti con poco””.
Strappa soddisfazione e perplessità allo stesso tempo l’ottenimento dell’autoemoteca; soddisfazione per la preziosità dello strumento, ma anche perplessità per la provenienza così lontana dalla realtà di Cerignola. Ma a tutto c’è una spiegazione, che verte sulle difficoltà affrontate dal Centro Trasfusionale del Tatarella di Cerignola, e delle traversie che la struttura ospedaliera ha affrontato negli ultimi due anni. “”Siamo riusciti ad averla, perchà© il centro trasfusionale resta chiuso di domenica perchà© non ha l’autorizzazione. Dopo anni di battaglia in qualità di presidente, ho fatto un accordo con San Giovanni Rotondo, facendo venire l’autoemoteca due tre volte l’anno, per dare la possibilità ai nostri donatori commercianti e agricoltori, che durante la settimana non può recarsi a donare, e abbiamo avuto la possibilità di farla venire di sera””.
L’Avis di Cerignola, al pari delle sue sorelle delle principali città italiane, ha quindi portato a compimento una Convenzione con una Asl, che migliorerà notevolmente le proprie attività , trovando un interlocutore nella Casa Sollievo della Sofferenza, grazie alle agevolazioni offerte dal suo status di clinica privata; condizione che facilità la sottoscrizione di accordi con le associazioni del Terzo Settore. “”Cerignola, per poter far uscire il servizio medico, ha bisogno di autorizzazioni, quindi spese che la Asl deve sostenere. San Giovanni Rotondo è più libera di muoversi e si muove anche nelle zone limitrofe della provincia di Foggia. Noi avevano chiesto al dottor Dalessandro (penultimo direttore sanitario del Tatarella) anni fa di poter fornire i macchinari per l’emoferesi, ma mi disse che era impossibile fare una cosa del genere per le difficoltà dovute alla legge, come la gara d’appalto e la presentazione dei progetti. Mi fu bocciata del tutto la mia intenzione. Questo era il mio desiderio, fare raccolta di ferro a Cerignola, essendo una bella struttura e grande, e non abbiamo mai avuto risposte”” aggiunge sconsolato.
I grandi progressi dell’Avis sono stati resi possibili dalla caparbietà dei suoi componenti, che hanno saputo escogitare mezzi di autofinanziamento senza battere cassa alle istituzioni pubbliche, come ci tiene a precisare in particolar modo Gerardo Cicolella. “”Non chiediamo sempre alle istituzioni di intervenire. Il lavoratore che fa la donazione viene rimborsato dall’Inps, con un certificato rilasciato dal centro trasfusionale, che va consegnato al datore di lavoro””.
Gli ottimi frutti avrebbero potuto essere anche più maturi, se il Tatarella non avesse versato in acque agitate, con il temuto piano di riordino triennale che ispirava timori e che ha lasciato reparti interi, con una dotazione strumentale da capogiro, intonsi e perfettamente funzionanti. Situazione che non ha scoraggiato le attività dell’Avis Cerignola. “”Noi forniamo sacche anche agli ospedali limitrofi. Se loro non hanno possibilità , chiamano noi e noi li riforniamo di sangue. Non risentiamo di problemi””. Inoltre gli uomini di Cicolella hanno operato in uno stato di quasi perfetta solitudine, nonostante i reiterati inviti alle altre associazioni omologhe alla collaborazione. Alle richieste di aiuto hanno risposto con un alleanza insolita l’Associazione Carabinieri di Cerignola, con la quale l’anno scorso è stato possibile realizzare un torneo triangolare di calcio, insieme alla Fidas Zapponeta, il cui ricavato è stato investito nell’acquisto di un televisore per il centro trasfusionale di Cerignola “”Io avevo chiesto a Fidas e Fratres, ma non c’è mai stato un incontro per poter fare manifestazioni. Abbiamo fatto manifestazioni con la Fidas Zapponeta, con il presidente Fabio Cercio c’è una vecchia amicizia””.
Nel momento del saluto, Gerardo Cicolella invita tutta la cittadinanza a mobilitarsi per il 2 aprile, per la raccolta di sangue straordinaria che avrà luogo presso la piazza della Chiesa di Cristo Re, su richiesta del parroco don Carlo Cassatella, con il sostegno abituale di San Giovanni Rotondo, date le ristrettezze che affliggono il centro trasfusionale di Cerignola.
Enrico Frasca