Lapollo: “”Clima pericoloso, se si continua così presto si andrà al voto””
La sequela di segnalazioni alla Procura di Foggia ha avuto origine con la prima gara della stagione Metta e con episodi inquietanti verificatisi sull’appalto relativo alla gestione dei parcheggi sotterranei del Comune di Cerignola.
Il grande accusatore, oggi come a dicembre, è Michele Lapollo, ex presidente della cooperativa sociale San Francesco, che sul finire del 2015 si recò in Prefettura al motto di No corrotti “ no lavoro scatenando polemiche e avviando una serie di denunce. Appena tre mesi fa suo figlio Francesco sarebbe stato aggredito da uno dei dipendenti della ditta che ha preso il posto della cooperativa sociale nella gestione del servizio. E se il clima è pesante è un motivetto che gira tra dirigenti, consiglieri comunali, imprenditori e forze dell’ordine, un motivo ci sarà .
Ho appreso che la Gielle Service ha licenziato quattro lavoratori svantaggiati: è una cosa gravissima, perchè la cooperativa sociale nasce con l’idea di dare un’opportunità a queste persone ed invece oggi non hanno un posto di lavoro. Dai 12 iniziali, i dipendenti della vecchia gestione sono rimasti in 4. Il resto sono integrazioni della nuova società , premette Lapollo.
Il primo appalto che ha lasciato dubbi è stato il nostro: non c’erano i termini, è stata una fatta una gara in fretta e furia; la mattina alle 6 Metta scrive un post su Facebook in cui allude al cambio di guardia, solo che le buste si sarebbero aperte a mezzogiorno. Poi “ prosegue l’ex presidente della San Francesco- il comandante Francesco Delvino non ci ha dato la possibilità di accedere agli atti e durante la gara non ci ha inviato i documenti utili per formalizzare l’offerta, tipo l’elenco del personale. La gara ne riporta 9, noi ne avevamo impiegati 12 e questo è importante per poter formulare una proposta. Il travaglio della San Francesco parte con Giannatempo e si concretizza con Metta: Il servizio scuolabus non ci è chiaro, perchè a noi risulta che i mezzi utilizzati non siano idonei per l’espletamento del servizio, accusa Lapollo, che a quella gara ha partecipato con un’offerta al 15% di ribasso e l’incremento di unità lavorative. Ogni volta che negli uffici comunali si mette mano ad appalti scoppia il caos e tutto finisce in Procura della Repubblica. Eccesso di prudenza o di zelo da parte dei denuncianti?
Forse, ma in settimana anche l’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone ha voluto vederci chiaro su alcune dinamiche che interessano il settore urbanistica, ed in particolare la bretella che dovrebbe collegare via Torricelli a via Napoli Vecchia. A costo di perdere il finanziamento pari a 900mila euro, l’amministrazione avrebbe intenzione di far saltare la gara già espletata (le buste rimangono rigorosamente chiuse) allungando la bretella fino a via Foggia ed esponendosi al forte rischio di ricorsi e richieste di risarcimento danni. I conti non tornano.
Lapollo ritiene che il clima generale è quello: alla gara per il verde pubblico, che abbiamo gestito per anni, non siamo stati nemmeno invitati. Il problema sono i dirigenti irresponsabili. Chiaramente la politica spinge, non dobbiamo nasconderci dietro un dito. Qualunque sia la natura degli intoppi, per il presidente dell’ex San Francesco c’è un problema ed il primo ad alzare la voce sono stato io. Anche l’opposizione è un problema per Cerignola: hanno parlato solo sul caso Dussman-Ladisa per la mensa scolastica. Non hanno speso una virgola sulla cooperazione sociale, sugli appalti, spara a zero Lapollo. Che da parte sua ha fatto partire diverse denunce verso Delvino, figlio di una campagna acquisti illogica e tutti quelli che ascoltano le voci della politica.
Michele Lapollo è stato il primo, in solitaria, ad attaccare frontalmente il metodo delle gare a Cerignola ai tempi del Cambiamento, così come è stato tra i contestatori di Giannatempo, negli anni addietro, incontrando proprio la simpatia dell’allora oppositore cicognino. Oggi il dirigente si fa dirigere dalla politica e sono arrivate le aziende violente che impongono la loro cultura. Prima c’era una opposizione che reagiva, ora si registra una certa paura. Non so da cosa dipenda, ma l’unica persona che mi ha dato solidarietà è stato Rino Pezzano, che poi è stato attaccato da Metta e dai suoi amici. Una gara fatta in 8 giorni e l’opposizione non ha alzato un dito: parlano di stupidate. Ancora oggi ho fatto l’accesso agli atti e mi è stato negato, aggiunge Lapollo.
Infine la previsione: Chi fa le cose per bene in questa città è pericoloso: che siano imprenditori, giornalisti, dirigenti. Hanno rovesciato tutto. C’è pericolo che in questo momento spero venga attenuato con la venuta del nuovo vescovo Renna. Credo che nel giro di 7-8 mesi si andrà di nuovo al voto, non si può continuare così. Motivo? O manca la maggioranza¦o altro ancora, osserva il presidente della cooperativa sociale. A Cerignola ci sono persone con un grande senso di dignità , che non si piegano ai voleri di questo o quell’altro. Al momento opportuno ci sarà da uscire allo scoperto, chiosa.
Michele Cirulli