giovedì, Aprile 18, 2024
Cultura

I migliori e i peggiori del 2015

E’ appena concluso il 2015 e ci fiondiamo nel 2016 lasciandoci alle spalle belle e brutte esperienze, buoni e cattivi maestri.

 

Di certo, l’anno appena trascorso sarà  ricordato come uno dei più intensi. Non solo per le elezioni amministrative e regionali, che hanno portato sconvolgimenti di ogni sorta, ma anche per una società  civile che ha saputo distinguersi, non sempre in negativo, e che diventa la speranza ed il punto di riferimento da cui ripartire nel 2016.

Chi sono stati i migliori ed i peggiori del 2015? Abbiamo provato a buttare giù un elenco di fatti e di persone che – per un verso o per un altro- hanno rappresentato l’oggetto di diversi articoli (per chi li scrive).

Per te, invece, chi è il migliore ed il peggiore? E, soprattutto, da cosa o da chi si dovrà  ripartire quest’anno?


L’Agorà -SOS Cerignola-OltreBabele. Le tre associazioni culturali non hanno prodotto solamente eventi, ma hanno dimostrato di avere una marcia in più: coesione, cura dei dettagli, buongusto. A giugno vi è stata la terza edizione di Calici nel Borgo Antico, il percorso enogastronomico che in Terra Vecchia ha portato oltre 10 mila persone; a settembre è toccato alla Fiera del Libro aprire una finestra “”nazionale”” all’interno di Ex Opera: autori di grido, incontri letterari pregiati e tanto coinvolgimento, doppio se si considera l’aridità  culturale foggiana. A dicembre la seconda edizione di Magie di Natale ha dimostrato che l’associazionismo può creare atmosfere uniche: villa comunale addobbata a festa, giochi per bambini, presepe vivente, concerti e bancarelle. Il tutto con eleganza. (QUI)


Pia Pignataro. Nei giorni del suicidio di Antonio Intellicato, mentre la politica proseguiva con il suo egocentrico teatrino davanti alla salma dell’uomo che fu accoltellato dal fratello perchè gay, Pia Pignataro prese coraggio e raccontò la sua storia, che è la storia di tanti ragazze e tante ragazzi, facendo un appello in favore dei diritti Lgbt: “”Se a Cerignola qualcuno vorrà  battersi per i nostri diritti, io sarò al suo fianco. Nel frattempo il mio pensiero va a tutti quegli amici o conoscenti che non hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto””. (QUI)


Don Nunzio Galantino. Se Papa Francesco ha deciso di fare la rivoluzione, di certo il suo braccio armato non può che essere don Nunzio Galantino. Scelto dal Pontefice a capo dei vescovi italiani, Galantino è l’esecutore materiale della riforma di Bergoglio. Schietto e diretto, senza troppi peli sulla lingua, in estate Galantino non ha perso tempo a definire i politici “”piazzisti da 4 soldi”” che rappresentano “”un piccolo harem di cooptati e furbi””. (QUI)


Roberto Saccozzi. Oncologo ormai in pensione, Saccozzi è riuscito ad aggregare intono a sè un buon numero di cittadini per proporre uno screening mammografico che in realtà  sembra essere un obiettivo impossibile nonostante sia inserito nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale. Basterebbero pochi euro per organizzarlo, e così l’oncologo è sceso in piazza avviando una petizione per la conquista del diritto. (QUI)


Antonio Castelmare. Era in centro, con suo padre, ed era fuori servizio quando ha notato strani movimenti nei pressi di una farmacia. Un uomo con volto coperto era entrato nell’attività  commerciale per mettere a segno l’ennesima rapina, quando Antonio Castelmare si è catapultato all’interno arrestandolo. Ha imbracciato la sua pistola e, pur essendo fuori dall’orario di lavoro, non ci ha pensato due volte a bloccare il malvivente. (QUI)


Franco Metta. Giugno 2015. Inaspettatamente Franco Metta, dopo il tentativo fallito nel 2010, fa il colpaccio: Cerignola lo premia e diventa sindaco rimontando 10 punti al suo rivale Tommaso Sgarro, staccandolo di altrettanti. Spazzata un’intera classe dirigente, estinti con una matita i dinosauri che da vent’anni occupavano la scena politica locale, regionale e nazionale. Un knock out storico e una speranza per la città  al motto di “”Cambiamento””. La vittoria dell’attuale sindaco, a giugno, ha rappresentato un vero e proprio elettroshock per una comunità  ingessata. (QUI)

Di Molfetta “”“ Ladogana. Il vescovo ed il suo vicario sono stati protagonisti, anche nel 2015, di atteggiamenti eclatanti. Marchiodoc.it ne ha dato conto, in solitaria, fino a quando sul loro operato anche i media nazionali hanno posto la loro attenzione. Dall’interventismo politico all’esoso tariffario per i regali di addio/benvenuto ai vescovi; dai rapporti esclusivi con l’imprenditoria locale alla questione cripta, passando per l’autointitolazione di un museo, il clero della Diocesi Cerignola-Ascoli Satriano si è completamente sfaldato. Al nuovo vescovo, mons. Renna, il difficile compito di ricostruire una connessione sentimentale con i fedeli e all’interno della comunità  ecclesiale. Ci riuscirà ? (QUI)


Ecoreati. Che lo smantellamento della Giustizia venga da lontano, sotto diversi governi, è cosa risaputa. Per questo i maggiori reati ambientali si sono rivelati dei veri e propri flop. Dalla più grande discarica abusiva d’Europa, quella tra Deliceto e Castelluccio dei Sauri, fino a Black Land, i protagonisti degli ecodisastri l’hanno fatta franca (nel primo caso) e si accingono a farla franca (nel secondo). Motivo? Valanga di prescrizioni. E in qualche caso lungaggini della Procura di Foggia. (QUI)


Franco Metta. Ha promesso di rivoltare la città  come un calzino, ed invece i risultati non arrivano, anzi. Ridicolizzato in tv da Striscia la Notizia sulla questione mensa, il suo modus operandi ricalca quello della campagna elettorale: non riesce ad essere sindaco di tutti, alza i toni, la sua giunta è a dir poco pasticciona, attacca tutti i presìdi di legalità , ha inteso adottare un linguaggio triviale anzichè istituzionale, al posto della rivoluzione ha portato la restaurazione, con i vecchi apparati politici e imprenditoriali che ringraziano per il regalo. Le aspettative erano fin troppo alte. E all’orizzonte c’è l’emergenza rifiuti, grande incognita del 2016. Ha impiegato 6 mesi per sperperare la fortuna sapientemente costruita in 7 anni: ha dissipato la sua forza prorompente a colpi di balle smascherate e ripensamenti che denotano una sconcertante incoerenza di fondo. Non solo i cittadini si allontanano, ma anche i suoi iniziano a prendere le distanze. (QUI)


Antonio Lionetti. Assessore all’ambiente, fedelissimo del capo Franco. Ha consigliato, nell’ordine: di gettare in normali cassonetti le carcasse dei topi morti (che in realtà  sono rifiuti speciali), ha scopiazzato un programma sui rifiuti urbani dal sito di un comune sardo (gli è costato l’appellativo dell’assessore al copia-incolla), ha saltato la conferenza dei servizi in regione contro Ecolav e tanto altro. Basta questo per definirlo il peggiore assessore del 2015. (QUI)


Pronto Soccorso. Ok, il bacino di utenza del pronto soccorso dell’ospedale Tatarella di Cerignola si è allargato, mentre le risorse sono rimaste sempre le stesse. Ma utilizzare il cartone di una pizza come immobilizzatore per la frattura di un braccio di un bambino di 5 anni è sicuramente la peggiore scena del 2015, che col blocco del turn over e il personale perennemente sotto organico c’entra ben poco. (QUI)


Elena Gentile. Ai suoi è venuto un colpo quando, in piena campagna elettorale da ballottaggio, ha iniziato a litigare con il neo presidente Michele Emiliano. Così come il referendum che Metta ha posto sulla sua persona, il 14 giugno, le si è rivoltato contro decretando la vittoria dell’avvocato. Oggi il PD si ritrova al palo, incapace di reagire con un nuovo assetto organizzativo e lo spaesamento potrebbe avere ripercussioni più forti nel 2016. (QUI)

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