La Chiesa in politica? Al vescovo Felice Di Molfetta “”conviene””. Ecco quanto
Oltre 2.6 milioni di euro per la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano incassati come 8×1000 nell’arco dell’anno 2014. Precisamente 2.636.770,71 euro arrivati nelle casse della Curia guidata dal vescovo Don Felice Di Molfetta, che l’anno scorso con una contestata omelia politica ha preannunciato (in)direttamente l’operazione civica i-Cattolici al fianco dell’attuale sindaco Franco Metta.
L’attivismo della chiesa nelle faccende di Palazzo di Città collima anche un record di introiti nelle casse del Duomo. Più dinamismo, più piazza, più prediche politiche e più esposizione alla vita pubblica hanno prodotto un aumento vertiginoso anche delle offerte: nell’ultimo anno ammontano a 12.688 euro le donazioni a Santa Romana Chiesa registrando un incremento del +49.4% mentre la media regionale, di pari passo, si attesta intorno al -3.6%. Ciò significa che più la crisi avanza, più la chiesa guadagna dalle donazioni sempre più ricche soprattutto a Cerignola e nei 5 Reali Siti. Nel 2013, infatti, i fedeli hanno affidato i propri beni o averi alla Diocesi Cerignola-Ascoli Satriano per un importo pari a 8.482 euro; nel 2014, invece, il piatto è stato più ricco con 12.668 euro. Un incremento sostanzioso. Basti pensare che in tutta la Puglia per trovare fedeli così generosi bisogna spostarsi nel Salento, ad Otranto, dove vi è stato un incremento del 21% delle offerte dei credenti (meno della metà ). Nella diocesi guidata da Di Molfetta nel 2013 si sono registrate 221 donazioni contro le 413 dell’anno successivo. Su scala regionale, inoltre, all’aumento del numero di regalie (da 6876 del 2013 a 7318 del 2014) è scaturito una diminuzione sensibile degli importi (- 9.314 euro).Mentre la Conferenza Episcopale Italiana rifugge ogni tipo di interventismo politico, la sezione di Piazza Duomo incamera anche il vicesindaco della giunta Metta, Mimma Albanese, catapultata a Palazzo di Città dal mondo delle confraternite; e Salvatore Amato, anch’egli priore e capo di gabinetto (sul cui stipendio mensile vige ancora un alone di mistero). L’attivismo politico evidentemente paga, eppure tanto. Almeno in termini di affetto e disponibilità dei credenti rispetto alla causa religiosa. Va ancora meglio per quanto riguarda il capitolo 8×1000, dove la diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano diventa destinataria di ben 2.6 milioni di euro così suddivisi: nell’arco del 2014 Di Molfetta&Co hanno ricevuto dalla CEI i fondi assegnati alla Chiesa Cattolica. Queste somme sono state impiegate per il 18,2% per le opere diocesane di culto e pastorale, per il 15.2% per le opere diocesane di carità , per il 23.4% per il sostentamento dei sacerdoti che operano nella diocesi (ad integrazione delle diverse fonti di finanziamento locale previste nel nuovo sistema di sostentamento del clero). La percentuale del 27,4% è stata spesa per l’edilizia di culto, mentre la percentuale del 15.7% è stata indirizzata ai beni culturali. Dunque, considerando il report della Diocesi di Cerignola “ Ascoli Satriano, si possono individuare i picchi minimi di spesa (per le operazioni di carità ) e i picchi massimi di spesa (per la costruzione/ammodernamento degli edifici di culto).Per le opere di carità il vescovo Di Molfetta ha potuto impiegare 401 mila euro, mentre per le opere di culto e pastorale (solo per citare qualche esempio: promozione di studi sulla storia della liturgia, valorizzazione e promozione dell’arte sacra, censimento e custodia del patrimonio bibliografico ecclesiastico, promozione delle attività educative e formative per i giovani) sono stati messi a bilancio 481mila euro. Invece sono stati spesi 412 mila euro per la tutela dei beni culturali. La somma più importante gestita da Di Molfetta è relativa all’edilizia con un importo di 703 mila euro (per gli interventi su edifici esistenti come il Duomo Tonti la CEI finanzia fino al 65%). capitolo a parte per il sostentamento del clero, per il quale sono stati impiegati 617 mila euro a fronte di un investimento totale per l’anno 2014 di 911 mila euro: sono stati finanziati, difatti, 56 sacerdoti diocesani (uno ogni 1815 abitanti) delle 34 parrocchia che compongono la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano che si estende per 1327kmq e conta 101.651 abitanti. Anno ricco e fortunato per il vescovo Felice Di Molfetta, che da aprile scorso ha terminato il suo percorso a Cerignola iniziato il 29 aprile del 2000: la sua sostituzione è prevista per la fine dell’anno. Nel frattempo la sua lista de I-Cattolici è seduta a Palazzo di Città , le chiese sono quasi tutte rivestite dei pannelli fotovoltaici della amica Gothe srl e i fedeli sono i più generosi di Puglia.
Michele Cirulli