L’ultima chance per l’interporto si chiama Forlì
Forse per l’interporto di Cerignola, gestito dalla società Ofanto Sviluppo srl, si tratta dell’ultima possibilità , perchè dopo non resterà che prendere atto che la cattedrale nel deserto, costata 46 miliardi delle vecchie lire e rimasta inattiva per 20 anni, non riesce a decollare e a rappresentare il volano per sviluppo locale come era nelle intenzioni iniziali che ne hanno determinato la costruzione.
Entro la fine di febbraio potrebbe perfezionarsi l’accordo di interconnessione tra i centri intermodali di Forlimpopoli e Cerignola, con la supervisione della Lotras di Armando De Girolamo, che in questa fase gioca il ruolo di facilitatore di rapporti e di scambi. Restano due i nodi principali da sciogliere: il primo è legato alla destinazione d’uso dell’interporto ofantino e la seconda dalle risorse necessarie per rimetterlo, considerato che nel ventennio di abbandono è stato preda di ogni tipo di ruberia da parte di ignoti. Il piano per creare la rete della logistica prevede il coinvolgimento dei comuni di Cerignola, Forlì, Cesena e Forlimpopoli, delle province di Foggia e Cesena, della Camera di Commercio e Confidustria, che sabato scorso ha festeggiato i suoi 70 di attività sul territorio.Entro trenta giorni sarà firmato un protocollo di intesa che è la base per portare avanti in termini concreti, con il coinvolgimento di realtà private, l’idea di trasformare quel tipo di struttura e adeguarla come incubatore di impresa a servizio dell’ortofrutta. Dando questa specifica caratterizzazione si dà sostegno a una delle attività più importanti che abbiamo nel territorio, spiega Armando De Girolamo, patron di Lotras.
L’idea-progetto è stata condivisa, ma sulle risorse da impiegare, e dove reperirle, c’è ancora più di un punto di interrogativo anche perchè siamo in fase preliminare, La Lotras avrà il compito di sfruttare le potenzialità dei territori per creare condizioni affinchè le produzioni del territorio abbiano valore aggiunto anche da un punto di vista commerciale raggiungendo i mercati più importanti e portando un valore aggiunto economico già in partenza, aggiunge il patron Lotras. La realtà di Forlì è la capitale del fresco-freddo dei prodotti dell’ortofrutta in Italia. Qui ci sono aziende come Orogel o Apofruit e un mercato di fresco che introducono i prodotti nella grande distribuzione allontanandosi anche dai confini nazionali. Il punto è dialogare con chi non deve improvvisarsi, rimarca De Girolamo. Come successo per VASAS spa, la concessionaria di auto che impazzò sulle cronache pugliesi e piemontesi per l’ambiziosa pretesa di prendere in gestione l’interporto di Cerignola, nonostante i fallimenti inanellati negli ultimi mesi e la rabbia dei dipendenti torinesi da mesi senza stipendio. L’operazione, poi, naufragò in favore di fantomatici gruppi cinesi.
Da tempo stiamo tessendo rapporti con le amministrazioni di quel triangolo economicamente molto importante- dice il sindaco di Cerignola Antonio Giannatempo -. Ci sono due banche che hanno interessi ad avviare il nostro ed il loro interporto, anch’esso bloccato da vent’anni, in modo da creare una connessione interregionale e presentare un progetto alla Comunità Europea entro la fine di febbraio. L’interporto diverrà incubatore di impresa, nel senso che si farà trasformazione e non solo distribuzione e commercializzazione dei prodotti, fino ad arrivare, con ogni probabilità , ad una società unica tra i vari interporti. E che i contatti tra Foggia e Forlì siano frequenti lo conferma anche l’assessore alle attività produttive del comune di Forlimpopoli, Adriano Bonetti: Nella forma non possiamo ancora esprimerci, perchè è una situazione in itinere, ma c’è questa idea di intersecare i due interporti, nata dalla collaborazione con Lotras di De Girolamo. Non c’è ancora una definizione precisa, ma l’indirizzo è quello di rendere maggiormente operativo il nostro scalo merci che è in funzione con circa un convoglio alla settimana, ma l’evoluzione sarebbe collegarlo con il porto di Ravenna o con l’aeroporto.
Per adesso è stato messo su un protocollo di intesa tra le varie aree interessate: interporto di Cerignola, Faenza, con il mondo di Confidustria e Lotras, che ha portato avanti questo discorso, per mettere in sinergia le varie strutture. Se l’interporto è nato per una ragione vent’anni fa, oggi bisogna rivederlo rispetto a nuovi schemi di attività , osserva il presidente degli industriali foggiani Gianni Rotice.
Michele Cirulli