venerdì, Novembre 8, 2024
Cronaca

VIDEO e FOTO | Rapina al supermarket ed inseguimento: tre arresti

Nella serata di mercoledì, personale del Commissariato di Polizia di Cerignola, diretto dal Vice Questore Aggiunto D.ssa Loreta Colasuonno, traeva in arresto per rapina aggravata in concorso in danno di un supermercato di via Trinitapoli: BIANCOFIORE Alessandro cl.1987, incensurato; DIGREGORIO Salvatore cl.1991, incensurato; PIACENTINO Luca cl.1992, pregiudicato.

 

In particolare, verso le 19.00, gli Agenti apprendevano dalla Sala Operativa che, poco prima, era stata consumata una rapina in danno di un supermercato di via Trinitapoli ad opera di due giovani fuggiti a bordo di un’autovettura SKODA Fabia, di cui era segnalata la targa parziale, guidata da un complice.

Mentre alcuni agenti erano intenti a visionare le immagini del sistema di video sorveglianza del supermercato, altri agenti intercettavano subito in via Ivrea l’autovettura segnalata, mentre usciva da un autoparco della zona, con a bordo due persone che, alla vista dei poliziotti, si davano a precipitosa fuga, sempre  a bordo dell’auto. Ne nasceva un inseguimento e, soltanto quando l’auto andava collidere con quella dei poliziotti, i due malfattori scendevano e, mentre il passeggero, riconosciuto per DIGREGORIO Salvatore, riusciva a fuggire, il conducente dell’auto, pur tentando una breve fuga, veniva raggiunto  ed identificato per BIANCOFIORE Alessandro.

Gli agenti intenti a visionare le immagini del sistema di video sorveglianza del supermercato avevano modo di accertare che, uno dei due malviventi, al momento della rapina, indossava un giubbotto nero, con strisce orizzontali bianche sulle estremità  ed uno stemma su una manica; dette caratteristiche venivano subito comunicate ai colleghi che si trovavano in via Ivrea che, entrati nell’autoparco da cui era uscita l’autovettura SKODA Fabia, all’interno di un box, trovavano un giovane che indossava un giubbino identico a quello descritto, ma era più robusto e più alto dell’autore della rapina, mentre, parcheggiata vicino al box, vi era un’autovettura RENAULT Clio di proprietà  del fuggitivo DIGREGORIO Salvatore che, nel corso dell’operazione, pensava bene di telefonare al BIANCOFIORE, il cui cellulare era già  nelle mani di un poliziotto che fingeva di essere BIANCOFIORE, al quale diceva di avere lasciato le chiavi della sua Clio nella SKODA, invitandolo a darle a qualcuno per far sì che gli portasse l’auto a casa. Alla richiesta dell’agente su cosa fosse accaduto, egli rispondeva che non poteva parlare al telefono.

I poliziotti, pertanto, si recavano presso l’abitazione del DIGREGORIO dove, sull’uscio, trovavano quest’ultimo ed altro giovane pregiudicato, PIACENTINO Luca, che, alla vista degli agenti, si davano a precipitosa fuga, venendo subito bloccati.  I due indossavano ancora i pantaloni e le scarpe indossate al momento della rapina. Nel corso della perquisizione, si rinveniva anche il telefono utilizzato dal DIGREGORIO per dare direttive al BIANCOFIORE, in merito alla sua autovettura, che poi risultava essere il telefono cellulare in uso a sua moglie.

I giovani ammettevano le loro responsabilità  e soprattutto PIACENTINO Luca spiegava come mai il giubbotto utilizzato per compiere la rapina fosse indossato dal giovane rintracciato nel box. Era stato proprio lui a voler scambiare i giubbotti, nella speranza di sfuggire ai controlli; le dichiarazioni rese  venivano avvalorate sia dalle immagini del sistema di video sorveglianza del supermercato dove si vedono benissimo le fattezze fisiche del PIACENTINO che, al momento della rapina, indossava il giubbotto con le righe bianche orizzontali sui polsi, ma anche dalle immagini del sistema di video sorveglianza dell’autoparco dove i malfattori si erano recati prima e dopo la rapina.

Nella SKODA, sottoposta a sequestro, si rinvenivano anche il cassetto del registratore di cassa asportato all’atto della rapina, due taglierini ed un cacciavite che, unitamente ai telefoni cellulari dei malviventi, venivano sequestrati.

I giovani, dopo le formalità  di rito, su disposizione del Sost. Proc. di turno, venivano associati alla Casa Circondariale di Foggia, per ivi rimanere a disposizione della competente A.G..

 
 
 
 
 
 
 
 
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