lunedì, Aprile 29, 2024
Politica

Ospedale, lo scontro Gentile-Di Gioia finisce in querele

Non ingaggeremo una lotta muscolare con altre città  e con altri presìdi. Ci pensano quelli che dovevano stare fuori dalle stanze del potere ed invece condizionano le scelte del direttore generale. Faccio nomi e cognomi: Francesco Damone e Leonardo Di Gioia. Non staremo zitti, andremo a Bari da Emiliano e gli racconteremo storie che forse non conosce, per rappresentargli qual è il complotto politico sul nostro ospedale””.

 
“”Gli chiederemo ragione degli atteggiamenti da squadrismo manageriale del dottor Vito Piazzolla. Sceglie il palco della sua Cerignola, Elena Gentile, per spiegare quella macchinazione che, a suo dire, si starebbe consumando scientificamente all’interno delle mura del Tatarella.
Il Piano di Riordino deve ancora entrare in vigore, ma secondo l’eurodeputata, che la settimana scorsa ha perso il suo braccio alla guida del nosocomio (Rocco Dalessandro è stato sostituito dalla sanseverese Antonietta Costantino), il progetto finale, per il quale i burocrati foggiani si starebbero già  adoperando, sarebbe quello di declassare il Tatarella da struttura di primo livello a ospedale di base. è una lotta politica, che si mescola all’offerta sanitaria facendo perdere i rispettivi confini. Secondo i democratici saliti sul palco lo scorso 5 giugno, a Cerignola, si starebbe togliendo il carburante dall’auto per poi accusare il pilota di essere rimasto a secco. Per questo Gentile non si perde in troppi giri di parole, dopo aver chiamato a raccolta, già  nel pomeriggio pre-comizio, tutti gli operatori del suo ospedale.
Mentre a Cerignola si rispettava la legge, a San Severo decine e decine di operatori venivano assunti contro la legge. Noi “ ha detto la democratica-abbiamo pagato dazio. Dal 2013, da assessore, questa Regione ha messo a disposizione per la Asl Fg nuove assunzioni e ancora ad oggi non abbiamo possibilità  di veder realizzati tanti concorsi (anestesisti e rianimatori che in altri ospedali abbondano).  Quando il direttore generale espleterà  il concorso per il primario di ostetricia, datato al 2013? E quello di anestesista, sempre del 2013? Al posto di fare dispettucci e politica da pollaio, bisognerebbe parlare di questi temi.     Invece la sensazione è che si stiano per regalare pezzi importanti delle nostre eccellenze ad altri ospedali.
Tutto per colpa, secondo i democratici di Cerignola, del duo Damone-Di Gioia, pronti a favorire l’asse San Severo per assestare il colpo di grazia saccheggiando le ultime preziose risorse dell’ex potente della sanità  Gentile. Il grido di vendetta della pasionaria dem colpisce Piazzolla, a suo dire eterodiretto dalla politica (e comunque non sarebbe una novità ): Piazzolla ci vuole sfidare? Non ci tireremo indietro, abbiamo le nostre armi, spazzoleremo le sue delibere, guarderemo tutte le gare d’appalto che interessano le risorse comunitarie. Se il punto è il rispetto della legalità , allora dobbiamo leggere tutto con le lenti delle norme e del codice degli appalti. Nessuno potrà  consentirsi di mortificare una comunità  e una storia. Caro Vito- arriva la promessa che sa di minaccia- aspettati pan per focaccia. Hai accusato questo direttore sanitario (Rocco Dalessandro, ndr) di aver speso male il denaro pubblico e guarderemo in faccia la verità , insieme. Voglio gli operatori sanitari al mio fianco in questa battaglia di civiltà , non vi fate intimorire. Gli incarichi passano, la verità  rimane.
La chiamata alle armi contro il presunto disegno di Piazzolla, Damone e Di Gioia testimonia due cose: il rilancio di Gentile sui fatti del territorio e la debolezza che proviene dal vedere un impero, quello della sanità , che irrimediabilmente si sta sgretolando ed è al punto del passaggio del testimone.  Infine la stoccata all’amministrazione comunale di Cerignola, targata Franco Metta, che è parsa da subito rinunciataria, sin da febbraio, al tema dell’ospedale di via Trinitapoli: Tutto questo scenario che vi stiamo raccontando passa nel silenzio assordante di un’amministrazione che doveva essere in piazza, sotto le finestre della direzione generale, sotto le finestre della regione Puglia per dire che l’ospedale non si tocca. Subiamo l’onta di un ospedale azzoppato, con una serie di scelte incomprensibili che riguardano gli accorpamenti e le riduzioni di posti letto, ad esempio in cardiologia, conclude Elena Gentile.
Otto anni di potere gentiliano sul Tatarella
è tempo di bilanci anche per Rocco Dalessadro, ex direttore sanitario per delega del Tatarella di Cerignola, sostituito da una terna di dirigenti sanseveresi al momento rappresentati da Antonietta Costantino: In otto anni abbiamo visto progressivamente l’apertura e il funzionamento di urologia, fibrosi cistica, otorino, oculistica, servizio senologia etc. Ho fatto il carabiniere per otto anni, presidiando l’ospedale, non ho fatto l’eroe, sono stato a difendere l’ospedale perchè lo ritenevo un preciso compito e dovere. I problemi, però, sono sorti a causa del comparto medico, infermieristico, tecnico e ausiliario: Le sofferenze del personale sono rimaste tali e quali nonostante l’apertura di reparti. Molto spesso i direttori sono stati legati a normative del piano di rientro, di riordino, sono stati legami non hanno permesso standard qualitativi migliori e hanno prodotto sale operatorie deserte perchè non ci sono anestesisti, ha detto Dalessandro. Infine il disegno: Dopo gli ultimi accadimenti sono fermamente convinto che c’è un piano pre-ordinato, sul quale dobbiamo essere molto vigili. Si vuole declassare il Tatarella a ospedale di base, con conseguentemente perdita di specialità  chirurgiche che fanno del nostro un bell’ospedale. Come si perpetra questo piano? Mettendo fuori gioco chi ha fatto il guardiano per tutti questi anni, sostiene Dalessandro.
La replica di Di Gioia: “”Querelerò la Gentile. Dovrebbe spiegare cosa ha fatto su Lucera e Manfredonia””
Potrebbe finire in tribunale, Elena Gentile, per le dichiarazioni rese a l’Attacco contro l’assessore regionale Leo Di Gioia, accusato dalla pediatra cerignolana di condizionare, in tandem con Cecchino Damone, l’operato del direttore generale della Asl Vito Piazzolla e di essere mandante di un complotto volto a depotenziare il Tatarella in favore del Masselli Mascia, che avrebbe tutto il sapore di una vendetta politica.
L’assessore regionale non ci sta e preannucia denunce: Le accuse rivolte alla mia persona sono destituite di ogni fondamento, perchè è agli atti che abbiamo lavorato insieme al presidente Emiliano per garantire anche a Cerignola livelli ospedalieri di alto profilo. Sto valutando di procedere ad una querela verso la Gentile, ritengo le sue esternazioni irrispettose, ingiuriose, false e denigratorie. Gli atti prodotti dalla giunta “ prosegue Di Gioia- testimoniano il mio impegno totale per la sanità  di Capitanata e Pugliese.
Secondo l’eurodeputata piddina, gli indizi che porterebbero ad individuare nell’assessore regionale civico l’artefice dell’affossamento scientifico del nosocomio cerignolano sono tre: l’accorpamento di alcuni reparti, preludio, a dire dei democratici, di una futura chiusura anticipata; la cessazione di posizioni organizzative e l’annullamento dell’istituto della pronta disponibilità  nelle corsie dell’ospedale, che renderebbe impossibile lo svolgimenti dei turni;  ma soprattutto la sostituzione di Rocco Dalessandro, suo braccio destro, alla guida della direzione sanitaria detenuta negli ultimi otto anni, in linea con l’ascesa gentiliana al potere, il quale domenica scorsa dai palchi PD ha prospettato il presunto piano perfetto pro San Severo.Trovo anomalo che si cerchi un responsabile senza alcuna prova di ciò che si dice, costruendo un teorema  astratto. è altrettanto anomalo che si voglia spaccare il territorio, operazione inversa rispetto a buona politica, mettendo contro San Severo e Cerignola, osserva l’assessore Leo Di Gioia.
Poi, l’ultima stoccata all’eurodeputata: Trovo anomalo che la già  assessore Gentile continui una polemica senza senso quando dovrebbe spiegare, se tanto ci tiene, perchè durante la sua reggenza dell’assessorato alla sanità  ha costruito quale proponente atti attraverso i quali avviare di fatto la chiusura dell’ospedale di Lucera e del declassamento dell’ospedale di Manfredonia. Esistono atti concreti emanati sotto la sua responsabilità  che parlano chiaro in questo senso, ne dia conto, attacca l’assessore all’agricoltura della giunta Emiliano.
Il complotto sanseverese, secondo i politici cerignolani, sarebbe ordito anche da Cecchino Damone, ex assessore regionale molto interessato ai fatti di sanità  sul territorio. Il binomio Di Gioia-Damone, secondo la ricostruzione di Elena Gentile, sarebbe il mix letale per il Tatarella perchè lascerebbe consumare sulle spalle dei pazienti una ipotetica ripicca politica (col placet di Vito Piazzolla).
Damone non cede alla provocazione: la Gentile è debitrice nei miei confronti per il supporto che le ho dato in campagna elettorale per le europee, ma si sa, la riconoscenza non è di casa. Detto questo, io non ho nemmeno il numero di Vito Piazzolla, che reputo manager competente e giusto: non mi va nemmeno di spendere denaro per comprare la carta per querelare l’europarlamentare. Io tutelo San Severo, lei da assessore ha riempito Cerignola di prebende, asili nido, e di tutti gli strumenti immaginabili. Se Cerignola mantiene gli stessi standard, non posso che essere felice per i cerignolani. Ma Gentile ha una mentalità  padronale, ormai deve capire che deve pensare al Parlamento Europeo, la ignoro completamente.
Michele Cirulli
 

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