venerdì, Marzo 29, 2024
Cronaca

FOTO | Nella protesta degli autotrasportatori: “Fino a quando non ci ascolteranno”


Vanno avanti i blocchi del traffico nelle prossimità dei caselli di Cerignola Est e di Cerignola Ovest. La lunga colonna di tir nei pressi dei caselli ha creato disagi contenuti alla viabilità cittadina, ma nessun autotrasportatore cerignolano sta lavorando: «Tramite social e baracchini, abbiamo chiesto a trasportatori, camionisti, padroncini di fare in modo che si stesse fermi a casa. Non è stato fatto e allora siamo stati costretti a chiedere la loro collaborazione. Tuttavia – ci tiene a precisare Raffaele, autotrasportare di calcestruzzo, presente al presidio nei pressi della Zona Industriale cittadina – Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sono qui presenti e vigilano per assicurare che le cose avvengano nella legalità. Anche la dottoressa Colasuonno è stata qui».


La mobilitazione, iniziata domenica 20 febbraio, continuerà «fino a quando non ci ascolteranno. Non chiediamo di diventare ricchi, chiediamo solo di poter accendere i fornelli nelle nostre case», dice Raffaele.
Nel frattempo, l’odierno mercato settimanale non si è tenuto: «Abbiamo chiesto agli operatori mercatali di non lavorare e di contribuire così alla nostra lotta, ma, visto che hanno sofferto a causa delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, noi autotrasportatori non ci saremmo opposti se avessero voluto aprire. Invece hanno scelto di non lavorare in segno di solidarietà nei nostri confronti. Anche la cittadinanza è con noi – continua Raffaele – . Anche CGIL, CISL e UIL non si sono fatti vivi». Dal proprio canto, il sindaco Bonito ha reso noto che «insieme agli altri sindaci della Capitanata, ci siamo resi disponibili a sottoscrivere un documento da sottoporre all’attenzione dei livelli istituzionali più alti affinché siano risolte le criticità del comparto trasporti».

Se gli autotrasportatori cerignolani hanno incassato l’appoggio della cittadinanza, degli operatori mercatali e dell’amministrazione comunale, chi non è del posto avanza però molti dubbi sulle modalità con cui la protesta è attuata: «Appoggio in pieno l’iniziativa – afferma un camionista proveniente dall’Emilia – In quanto facente parte della categoria, sto vivendo gli stessi disagi di tutti gli altri. Ma lo sciopero è un diritto costituzionale che mi garantisce anche la libertà di aderirvi o meno. Invece, giunto in prossimità di Cerignola, sono stato di fatto costretto a fermarmi. E nessuno può lasciare il presidio».

Anche altri raccontano più o meno la stessa storia: nessun problema a lasciare i blocchi stradali delle altre località, impossibilità di andarsene da qui. «Dobbiamo pensare che siamo vittime di un sequestro di persona? – domanda un trasportatore romagnolo – Inoltre vorrei ricordare che siamo ancora in piena emergenza sanitaria, ma qui c’è un grosso assembramento e la mascherina non la porta nessuno».


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Tenaglia Kid
2 anni fa

Chi vi deve ascoltare ?

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