Metta perde la testa: quella insinuazione sul giudice Dibisceglia
Il pomo della discordia è rappresentato dalle luminarie, costate oltre 66 mila euro (quando l’amministrazione Giannatempo ne spese 7 mila in meno i cicognini chiesero la testa di Palladino). La consigliera comunale Maria Dibisceglia del Partito Democratico, citando le parole di Metta-versione 2011, che accusava l’allora assessore all’ambiente di fare impicci, si chiede cosa abbia di diverso l’attuale amministrazione.
E pensare che sono passati appena cinque anni da quando l’avv. Metta si rifiutava di fare gli auguri di Natale a tutta una serie di persone (con alcune delle quali oggi brinda) tra cui l’assessore Palladino perchè “”aveva fatto l’impiccio degli addobbi natalizi””. Nell'””impiccio””- ricorda Dibisceglia- rientrava l’acquisto di luminarie e di 60 alberi “”di una bruttezza e tristezza assoluta””(testuali parole). Ma questa amministrazione “ interroga Dibisceglia- cosa ha fatto a soli cinque anni di distanza? Ha speso circa ‚¬ 56.000 per l’acquisto di altre luminarie, ed ‚¬ 11.000 circa per l’acquisto di un abete e di alberelli piantati per il corso. Gli alberi, dai vivai Campana, candidato nelle liste di Cerignola Produce, una delle liste che ha sostenuto il sindaco.
Alla pacata risposta dell’assessore all’arredo urbano e attività produttive, Pia Zamparese, è seguito il grave attacco del sindaco, che lancia inquietanti insinuazioni sull’attività dei Tribunali: Condivido parola per parola il serio,equilibrato e motivato comunicato di Pia Zamparese, in risposta alla insolente consigliere Di Biscegli..Che si permette affermazioni diffamatorie, pensando forse di poter contare su appropriate protezioni. Alla prossima diffamazione, ne risponderà in Tribunale. Protezioni o non protezioni. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è rivolto a Giuseppe Dibisceglia, padre del consigliere comunale e giudice della Corte d’Appello di Bari.
Ma se Dibisceglia diffama, anche il Metta “ edizione 2011 diffama. E Dibisceglia risponde per le rime: Un bambino mai cresciuto continua a parlare di me… è singolare che riprendendo un ragionamento fatto “”pari pari”” da lui stesso in un caso analogo e utilizzando i suoi stessi termini, egli, invece di pretendere i diritti d’autore, minaccia querele. Per coerenza avrebbe dovuto querelare sè stesso,ma si sa: la coerenza è propria degli Uomini, e non dei bambini mai cresciuti. Leggo di sfide, di protezioni…come se stesse giocando una partita di risiko. Certa gente non ha proprio niente da fare; quello di amministrare la Città è il suo ultimo pensiero!, scrive sul proprio profilo Facebook la democratica.
Anche Mimmo Farina di Fratelli d’Italia, avvocato come Metta e Dibisceglia, sottolinea la gravità delle insinuazioni del sindaco: In modo inappropriato e inammissibile, il sindaco coinvolge persone estranee all’agone politico e a qualsiasi forma di polemica. Coinvolge assurdamente un papà , che fa il giudice e per quello che mi risulta (faccio l’avvocato, ahimè, da quasi 35 anni) lo fa bene, con professionalità , molto lontano dalle luci della ribalta e con umiltà , reo, evidentemente, di essere il genitore dell’impertinente consigliera. Qui, più che una caduta di stile, siamo alla follia, annota il meloniano.
Un’istituzione, il sindaco, conclude dicendo che “”alla prossima diffamazione”” la Dibisceglia “”ne risponderà in tribunale. Protezioni o non protezioni”” e qui è evidente che il sindaco coinvolge, o almeno tenta di farlo, il tribunale, adombrando la possibilità che lì la consigliera possa giovarsi delle sue presunte “”protezioni””. Questa cosa non è tanto e non solo disgustosa, ma è gravissima, perchè è la proditoria e deprecabile aggressione che un’istituzione fa verso un’altra istituzione e questo, credetemi, non dovrebbe essere possibile in un paese normale, aggiunge Farina.
Poi l’invito: Se io fossi un collaboratore del sindaco, mi vergognerei per le sue ultime elucubrazioni mentali e prenderei subito le distanze in maniera netta. Non si può barattare la propria dignità e la propria serietà con una poltrona di m..a, scrive su Facebook. Nessuna presa di posizione da parte degli uomini di maggioranza, consiglieri e assessori.