giovedì, Aprile 25, 2024
Cronaca

FOTO | Inseguimento e spaccio, due arresti a Cerignola

In data 29/09/2015, una volante del Commissariato di Pubblica sicurezza di Cerignola, durante il normale servizio di prevenzione, incrociava un’autovettura condotta dal noto pregiudicato Domodugno Giandonato, quarantaduenne, Sorvegliato Speciale di P.S., sprovvisto di patente in quanto revocata per mancanza dei requisiti morali, così come disposto dalla stessa misura di prevenzione.

 
Il DIMODUGNO, alla vista della volante della Polizia, si dava a precipitosa fuga, cercando di eludere l’eventuale controllo da parte degli agenti, sperando di non essere stato riconosciuto. Il tempo d’invertire la marcia che la volante si poneva all’inseguimento del DIMODUGNO, il quale aumentava ulteriormente la velocità , ed ingaggianva un vero e proprio inseguimento con gli agenti della Volante, ponendo a serio rischio i cittadini che occupavano, in quel momento, le vie cittadine.
Percorsi circa due chilometri la volante raggiungeva l’autovettura condotta dal  DIMODUGNO, riuscendo a bloccarla, senza causare danni a niente ed a nessuno. Il DIMODUGNO veniva dichiarato in stato d’arresto per inosservanza degli obblighi prescritti dalla Sorveglianza Speciale di P.S., ed associato presso il proprio domicilio, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità  procedente.Nel pomeriggio del 30 settembre, personale del  Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, agli ordini del Vice Questore Aggiunto Loreta COLASUONNO, hanno arrestato un giovane ventiquattrenne, già  noto alle forze dell’ordine, per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, del tipo cocaina ed hashish.
Nello specifico, a seguito di preordinata attività  di prevenzione e controllo del territorio finalizzato al contrasto dell’illecita attività  di spaccio di sostanza stupefacente, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, avendo avuto notizia dell’esistenza di intensa attività  di spaccio nei pressi del piazzale antistante la chiesa dei SALESIANI, sita in piazza San Giovanni Bosco, predisponevano un accurato servizio di Polizia Giudiziaria,  constatando, al momento dell’intervento,  un fuggi, fuggi generale di numerosi giovani. Tra questi, gli agenti, riconoscevano un giovane, già  noto, che si dava alla fuga a bordo di una bicicletta.
Il giovane, riconosciuto per MONOPOLI Patrizio, veniva seguito mentre si dirigeva in zona periferica della città  ove, ad un certo punto, per le condizioni di traffico, veniva perso. Dopo alcuni minuti, ritenendo altamente probabile che questi si potesse essere nascosto all’interno del cimitero comunale, altra zona tristemente nota per essere frequentata da spacciatori e tossicodipendenti,  si decideva di fare un controllo all’interno della struttura cimiteriale antistante la zona della tombe. Qui si procedeva al controllo di alcuni giovani presenti. Tra questi veniva riconosciuto il giovane che poco prima si era dato alla fuga a bordo della bicicletta. Gli agenti procedevano ad accurata perquisizione personale, rinvenendo,  all’interno di un marsupio sostanza stupefacente del tipo cocaina, già   suddivisa in dosi, c.d. cipolline, assicurati con nastro isolante di colore nero; il tutto racchiuso in un contenitore in plastica normalmente utilizzato da una nota marca di medicinali. Sempre all’interno dello stesso marsupio si rinveniva altra sostanza stupefacente del tipo hashish anche questo già   suddiviso in dosi. Tutta la sostanza risultava avere un peso complessivo pari a 30 grammi. Gli agenti rinvenivano, inoltre, la somma di euro 850 circa, suddivisa in banconote di vario taglio, prevalentemente di piccolo taglio,  ritenuta frutto dell’attività  di spaccio; tutto quanto rinvenuto veniva sottoposto a sequestro probatorio.
Nota simpatica di quest’attività , il MONOPOLI, al momento del controllo, indossava due borselli, dei quali uno con effetti personali e l’altro dedicato all’attività  di spaccio, come se fosse dotato di un ufficio portatile.Poichè il MONOPOLI Patrizio annovera a suo carico precedenti della stessa specie, su disposizione dell’autorità  giudiziaria procedente, per lui si aprivano le porte della Casa Circondariale di Foggia, dove vi rimaneva a disposizione della medesima autorità .
 

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