venerdì, Aprile 26, 2024
Cronaca

San Giovanni Rotondo obiettivo ISIS? Solo 10 carabinieri per fermare i tagliagole

Dieci carabinieri per fare la guerra ai tagliagole dell’ISIS. è questa la magra misura che il Ministero dell’interno avrebbe previsto per il Santuario di San Giovanni Rotondo, individuato dal Viminale come obiettivo sensibile agli attacchi terroristici dopo l’ondata di paura che da Parigi si è riversata in tutta Europa.

 
A riferire dell’urgenza di ulteriori misure di controllo e sicurezza era stato, all’indomani dell’agguato in Francia, proprio il ministro Angelino Alfano: Abbiamo immediatamente dispiegato 700 militari. Non vogliamo militarizzare la Capitale: il concorso delle forze armate è limitato al presidio fisso su obiettivi sensibili per disimpegnare le forze di polizia e destinarle a impieghi operativi. Sono stati inoltre rafforzati  i presidi di sicurezza su altri luoghi simbolo del turismo religioso.
Nella lista dei punti attenzionati c’è anche il santuario ubicato nella città  di San Pio, soprattutto in vista del Giubileo della Misericordia voluto con forza da Papa Francesco e che inizierà  tra quattro giorni, l’8 dicembre, con l’apertura della Porta Santa nella Capitale, che si appresta ad accogliere tra i 50 mila e i 100 mila fedeli in un clima reso meno sereno dalle recenti notizie di cronaca. A Roma, che è l’obiettivo sensibile principale, il livello della sicurezza sarà  4. Ossia il massimo. E negli altri centri sensibili? A San Giovanni Rotondo, per esempio, di sicurezza nemmeno se ne è parlato. Nonostante Alfano si dica certo che il Giubileo sarà  modello di sicurezza, nelle periferie e nei territori nulla si conosce sulle attività  e le misure adottate dal Viminale. Sono già  attivate le prefetture dei territori interessati da eventi giubililari. Sul portale delle prefetture si possono trovare nel dettaglio le iniziative assunte, informa il ministro. Eppure sul portale della Prefettura di Foggia non ci sono informazioni.
Anzi, il capo di Gabinetto Daniela Aponte non sa nemmeno dell’esistenza delle indicazioni del Ministero: Non ne so niente, mi mandi questo avviso, dice stizzita, prima di far sapere che nell’ultimo comitato sull’ordine e sulla sicurezza abbiamo messo a punto tutte le iniziative. Quali? Con quanti uomini a supporto? Non è dato sapere. Siamo stati individuati dal Ministero come città  giubilare e ci sarà  un rinforzo delle forze dell’ordine: ci sarà  un invio di carabinieri, circa 10 persone che dovrebbero presidiare la zona del convento. Non abbiamo avuto incontri, ma solo scambi di informazioni con la locale caserma dei carabinieri: stiamo vedendo dove allocare questi rinforzi, dice a l’Attacco il sindaco di San Giovanni Rotondo, Luigi Pompilio. Abbiamo informazioni sommarie, aggiunge. E tra quattro giorni inizierà  il Giubileo: Mi hanno tacciato di xenofobia quando due anni fa dicevo che San Giovanni Rotondo era un obiettivo sensibile, mi ridevano in faccia. Dicevo che c’è disponibilità  infinita di risorse ricettive sulle costa e non volevo che gli immigrati venissero accolti nella pancia dell’obiettivo sensibile: mi hanno dato del razzista, ma semplicemente proteggo il territorio e oggi i fatti mi danno ragione, ricorda il primo cittadino coinvolto in una polemica a distanza con la Regione Puglia di Nichi Vendola, convenzionatasi con alberghi del posto.
A confermare l’invio di 10 uomini per fronteggiare l’emergenza terrorismo a San Giovanni Rotondo è anche il presidente della Fondazione San Pio da Pietrelcina, frate Francesco Dileo, che gestisce l’attività  di accoglienza dei pellegrini nelle chiese di Santa Maria delle Grazie e San Pio da Pietrelcina: Confermo questo dato sui 10 rinforzi, lo abbiamo appreso anche noi.
Un piano di sicurezza ancora non è stato confermato, ci sono delle ipotesi, ma non credo sia stato confermato, ci sono dei dettagli da valutare. Forse anche perchè da noi la Porta Santa verrà  aperta il 20 dicembre, ma ora non abbiamo il polso della situazione dei pellegrini che verranno nell’anno giubilare, anche se questo è un periodo per noi di solito tranquillo.        
Dalla Prefettura nessun segnale per il Santuario, piuttosto una riunione al più presto. Ci sono state delle richieste per creare una sorta di una unità  di crisi, che non abbiamo individuato perchè dovrebbero venire a fare un sopralluogo. Da gennaio in poi avremo il periodo più pieno, verranno installati metal detector, osserva frate Francesco Dileo.
A febbraio la salma di Padre Pio sarà  per la prima volta a Roma. Il clima a San Giovanni Rotondo sembra essere sereno. Anche se la settimana scorsa una signora ha trovato una borsa incustodita in Chiesa e si è precipitata ad avvisarci pensando fosse un ordigno. Ma credo che per il nuovo anno saranno dispiegate più forze. Di tutt’altro tono era stato l’annuncio del Ministero dell’Interno, che per il Giubileo ha previsto l’assunzione straordinaria di 2.500 unità  delle Forze di Polizia (1.050 Polizia di Stato, 1.050 Carabinieri e 400 Guardia di Finanza); l’assegnazione, già  da novembre, di oltre 1.100 unità  delle Forze di Polizia agli uffici operanti nell’area della Capitale  (640 Polizia di Stato, 388 Carabinieri e 169 Guardia di Finanza) e l’assegnazione di ulteriori unità  della Polizia di Stato alle Questure di Ancona, Foggia, Padova e Perugia dove sono ubicati importanti luoghi di culto.
Nella città  di San Pio non si registra l’aria delle grandi occasioni. C’è moderata preoccupazione per le notizie degli attentati e per la scelta del governo di inserire il territorio nella lista dei punti sensibili. Di qui l’appello del Rettore del Santuario frate Francesco Dileo:ˆE’ giusto e naturale essere preoccupati per questo tipo di epidosi, ma non dobbiamo farci prendere la mano e dobbiamo continuare a vivere la nostra vita. Facendo attenzione, questo è sicuro, ma non barricandoci in casa. Dobbiamo combattere tutto questo con il coraggio della normalità . Tenere gli occhi aperti sempre, al di là  di quello che sta accadendo adesso, però non si dovrà  cedere alla tentazione della paura che incide anche sulla vita ordinaria, conclude frate Francesco Dileo.
Michele Cirulli
 

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