Rifiuti in strada dopo lo sciopero: “Da contratto dovrebbero essere raccolti in 24 ore!”. Teknoservice fa quello che vuole

“Teknoservice mente sapendo di mentire con la palese complicità degli amministratori. Teknoservice non sta svolgendo alcun lavoro straordinario. Teknoservice viene pagata ogni giorno così come da contratto. Per intenderci. Lo sciopero non toglie alcuna risorsa alla ditta e non dà diritto ad alcuno sconto Tari per i cittadini”. Così Nicola Netti, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, commenta lo stato di degrado di Cerignola dopo 24 ore – venerdì di sciopero di alcuni dipendenti della ditta dei rifiuti.

La società piemontese che si occupa della raccolta dell’immondizia a Cerignola e nei Reali Siti, in una nota, ha commentato: “la mole di rifiuti ugualmente esposti dai cittadini, nonostante fossero stati informati di evitare l’esposizione della plastica lo scorso giovedì sera, sta richiedendo molto più del previsto anche in considerazione della circostanza che i dipendenti non possono effettuare più ore di straordinario al giorno di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro”.

Il consigliere di opposizione non ci sta e cita il contratto che puntualmente la ditta non rispetta: “Il capitolato, e loro fanno finta di non saperlo, prevede il recupero del servizio entro le 24h successive allo sciopero senza pagamenti di straordinari. Falsità pagate profumatamente! Punto due: Teknoservice – prosegue Netti – ci deve far sapere, a parte un post social dell’Assessore all’ambiente che di certo raggiunge una minima parte della cittadinanza, come e in che modo ha avvisato gli utenti? Avete visto una macchina in giro? Avete visto manifesti?”.

“L’Assessore Sforza difende Teknoservice e accusa i cittadini di non rispettare le regole. Al contrario dovrebbe preoccuparsi di far rispettare il contratto da parte di una ditta inadempiente e che guadagna milioni di euro all’anno per un servizio scadente”, prosegue Netti.

“Poi si scopre che un consigliere di maggioranza, guarda caso vicino all’assessore all’ambiente, dandoci ragione, diventa portavoce della ditta scusandosi per il disagio in nome e per conto loro.  Direi che la soglia del ridicolo è stata abbondantemente superata!”, conclude il meloniano.