Tendopoli migranti, don Pasquale: “La noncuranza del Comune contribuisce al clima di violenza”

Sono ormai tre anni che il fenomeno dei migranti sembra essere sfuggito di mano, con aggressioni, gesti inconsulti, denunce. Questa volta i lavoratori stagionali hanno perfino colpito con delle bottiglie una pattuglia di polizia giunta sul posto. Eppure gli appelli sono stati tanti. Abbiamo raggiunto telefonicamente don Pasquale Cotugno, che da poche settimane è impegnato nella sua nuova esperienza romana all’interno della Caritas.
Ogni anno sempre la stessa storia, nonostante i vostri avvisi quotidiani.
Purtroppo la noncuranza può portare ad situazioni estreme, per tanto tempo abbiamo avvertito dei rischi connessi ma in compenso, come Chiesa, abbiamo ricevuto la non presa in carico delle nostre istanze, che poi sono quelle di una comunità.
E poi si arriva alla violenza…
La disperazione porta al conflitto, purtroppo era prevedibile.
Ma dal Comune cosa vi è stato detto?
Abbiamo parlato col sindaco Bonito e con il vicesindaco Dibisceglia. L’assessore al caporalato, Teresa Cicolella, non ha invece nemmeno mai parlato con noi ed è strano, considerata la delega che ha. Questa scia di violenza dei migranti non nasce da zero, ma è il frutto di un non intervento.
Che cosa si è inceppato?
Da quattro anni chiediamo risposte, ma poi ci ritroviamo a gestire tutto da soli come Chiesa e come Caritas. Sono stati 4 anni di lettere protocollare di interventi, di sollecitazioni al comune, alla regione, alla Prefettura. Nessuna risposta. Le mie doglianze, così come quelle del vescovo, non sono state ascoltate o quantomeno all’ascolto non è seguito alcun fatto concreto.
Cosa vi aspettavate?
La creazione di una zona attrezzata, dei bagni, delle docce, vigilanza, una sorta di foresteria che in 4 anni avrebbe potuto vedere la luce. Di tempo ce ne è stato, ma manca la visione. C’è una vera e propria incapacità progettuale
L’ultimo incontro?
A ottobre con Maria Dibisceglia e la dirigente Daniela Conte: avrebbero dovuto mettere in campo una serie di iniziative per limitare il fenomeno, ma a quanto pare non è stato fatto nulla. Abbiamo il dovere morale di prenderci cura della persone e di salvaguardare la dignità di tutte le persone.
Nei giorni scorsi un consigliere comunale di maggioranza si è lamentato che l’amministrazione di centrosinistra dovrebbe essere sensibile ai temi della Palestina e non lo è stata. Sui migranti è lo stesso?
Lascio giudicare gli altri.
Fatto sta che l’inerzia operativa ha creato una guerra tra cittadini: cerignolani contro stranieri.
Era tutto largamente prevedibile, leggo commenti di intolleranza, di ronde, di violenza. Ho letto anche di una rissa. Non dimentichiamo al contempo che questi extracomunitari lavorano in aziende cerignolane per pochi spiccioli. Si doveva evitare questa contrapposizione, questa nuova guerra tra cittadini: per questo da quattro anni chiediamo a gran voce di fare qualcosa, ma si è deciso di ignorare il problema.

Eppure gli strumenti ci sono, basti pensare al P.N.R.R. – MISSIONE 5 – COMPONENTE M5C2-15 – INVESTIMENTO 2.2.A PIANI URBANI INTEGRATI PER IL SUPERAMENTO DEGLI INSEDIAMENTI ABUSIVI PER COMBATTERE LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI IN AGRICOLTURA.
Bollito continua a bollire!!
dice l’articolo “Non dimentichiamo al contempo che questi extracomunitari lavorano in aziende cerignolane per pochi spiccioli” aspettAA aspettAA aspettAA !!! chessò ???? Allora i romeni coi Bmw non sono reali, oppure quelli con 3-4 figli davanti al patronato di turno a percepire reddito, assegni familiari, disoccupazione, ecc. da mamma INPS prova a chiamare una squadra di romeni o bulgari…ormai costano quanto gli italiani perché hanno capito che ai giovani italiani non interessa la campagna, poi vanno dai preti e dicono che vengono pagati poco allora telefonini, alcol, birre, pizze tutte le sere come li pagano ?? questi sono fatti, ho… Leggi il resto »