La Procura di Foggia apre un’indagine sui documenti dell’anagrafe bruciati nelle campagne

La Procura di Foggia ha aperto un’indagine sul rogo dei documenti dell’anagrafe segnalato a maggio da Marchiodoc.it e su cui l’amministrazione comunale, nelle persone del sindaco Francesco Bonito e dell’assessore Cicolella, avevano opposto ricostruzioni false oppure fantasiose, negando addirittura che quelli bruciati fossero documenti anagrafici.
Pertanto, la Procura ha iniziato a fare chiarezza su chi abbia potuto dare alle fiamme migliaia di documenti che per natura sono riservati e avrebbero dovuto essere conservati negli archivi.
O, se distrutti, avrebbero dovuto seguire un iter ben preciso evidentemente non rispettato. Il 24 maggio scorso, Marchiodoc.it con un articolo ha portato alla luce la vicenda dei documenti accatastati nelle campagne: schede di nascita, documenti contabili, atti del tribunale, libri erano abbandonati alle spalle dell’Interporto in sacchi di plastica.
Tra l’altro, in zona via Vittorio Veneto già dalla settimana precedente era possibile trovare documenti riservati svolazzanti. Il 27 maggio elaboriamo una seconda video-inchiesta e a qualche ora dalla pubblicazione i rifiuti vengono bruciati: una pratica mafiosa, senza se e senza ma.
Solo dopo il rogo – solo dopo! – Cicolella e Bonito si sono espressi per etichettare quell’inchiesta come bufala: dopo 24 ore, con i riflettori dei media nazionali accesi su Cerignola, l’assessore alla sicurezza ha dovuto però ammettere in diretta nazionale Mediaset che sì, quelli erano proprio documenti anagrafici, che non era una bufala e che “forse qualcosa è sfuggito”.
Nel frattempo vi sarebbe anche un’altra indagine, della polizia locale, ma sarebbe in alto mare e si starebbe concentrando su aspetti irrisori, tipo il ritrovamento di un documento su un marciapiede di via Vittorio Veneto (del rogo di migliaia di atti riservati dei cerignolani pare non interessare a nessuno).
La Procura di Foggia, alla luce di ciò, ha aperto un’indagine per capire chi abbia carbonizzato i documenti e se vi sia stata magari la compiacenza di qualcuno.
Michele Cirulli

I vigili di cerignola non sanno aprire una porta e hanno la pretesa di aprire un’indagine , poi contro chi ? Cicolella che li ha messi a lavorare mettendosi lei stessa a rischio per “semplificare” i concorsi .