Regionali, da Cerignola potrebbero provarci perfino in 9

La candidatura tribolata di Antonio Decaro, che sta lasciando strascichi con l’esclusione di Michele Emiliano e del suo assessore Alessandro Delli Noci, ha avuto il merito di accendere i motori per le candidature sui territori. Sembra ormai scontata la data del voto, che dovrebbe essere fissata quasi certamente al 23 e 24 novembre, ma su cui manca ancora l’ufficialità.
Il centrodestra è ancora alla ricerca di uno sfidante, tanto che ieri, l’ex presidente della Provincia di Foggia e attuale sindaco di Candela, papabile alla corsa per Bari, Nicola Gatta, ha lanciato un appello dal versante FDI affinché la destra individui in tempi stretti una figura autorevole per dare inizio alla campagna elettorale.
Nei fatti, però, sia nel centrodestra che nel centrosinistra i movimenti ci sono. Tra i progressisti c’è la corsa alla candidatura per un seggio in Regione, complici i sondaggi che danno la sinistra in vantaggio. Al momento non ci sono liste ufficiali, ma si tratta di rumors destinati a essere confermati – più probabile – o ribaltati se travolti da notizie dell’ultimo minuto, che in politica non mancano mai.
Per molti sarà una comparsata, per altri una semplice “pesatura” per le prossime amministrative del 2027.
Chi sotto traccia potrebbe avere più di una chance è Elena Gentile, in quota Nichi Vendola, forte della sua esperienza da assessore regionale e da Europarlamentare. Le liste di AVS, partito in cui milita, in provincia di Foggia sembrano non essere molto competitive e per l’ex pediatra si potrebbe aprire uno spazio non da poco, anche in ottica di governo in caso di vittoria.
Ci proverà anche Teresa Cicolella, in forza al PD, anche se da Foggia le sue quotazioni sono date al ribasso e nel listino potrebbe piazzarsi quarta o quinta (molto dipende anche da eventuali candidature last second) su due posti disponibili, considerando i mister-voti e le lady-voti dem del capoluogo e della provincia.
Nella corsa alla Regione ci dovrebbe essere anche Tommaso Sgarro, tra quei civici di area che proveranno a dare la volata a al candidato presidente, ma in quella lista lo scontro è molto acceso con personalità molto note e da comprovato (nel tempo) peso elettorale.
Occhio anche al Movimento Cinque Stelle, che questa volta non correrà in solitaria ma in coalizione a sostegno dell’ex sindaco di Bari: non è da escludersi che l’attuale assessore all’ambiente, Vincenzo Sforza, possa essere della partita pur con una candidatura di servizio.
L’incognita della presentazione delle liste “CON” guasta i piani di Pippo Liscio, che di sicuro non sarà candidato in prima persona ma potrebbe affiancare in loco, al foggiano Rosario Cusmai, una persona a lui riferibile per drenare consensi.
L’altra incognita riguarda Savino Bonito, figlio del sindaco, che dovrebbe appoggiare Antonio Di Carlo di Orta Nova, sia per pesarsi che per portare avanti il disegno anti-Raffaele Piemontese dei cerignolani e dell’attuale presidente della Provincia di Foggia Giuseppe Nobiletti.
Nel centrodestra, Forza Italia è in fase di ballottaggio interno tra Carlo Dercole e Franco Metta: l’esperienza civica ha convinto i vertici forzisti a schierare in prima linea esponenti riconoscibili della passata amministrazione, anche perché, a Bari come a Roma e come a Foggia, la vera sfida interna si gioca all’ultimo voto tra i berlusconiani e i salviniani.
Sul fronte Fratelli d’Italia il sempreverde Antonio Giannatempo ci riproverà nuovamente dopo la tornata del 2020. Questa volta, però, l’ex sindaco deve fare i conti con un partito diviso dopo l’ultimo congresso, che ha lasciato fin troppi dissapori sparsi tra i meloniani ormai irrecuperabilmente divisi.
Non è un mistero che una frangia di Fratelli d’Italia, così come una frangia civica mettiana, stia convintamente convergendo proprio su Nicola Gatta, sindaco di Candela dal sangue cerignolano.
Sul fronte Lega si attendono le mosse di Natale Curiello, che potrebbe candidare una figura femminile a lui vicina per ingrossare il bacino elettorale di Napoleone Cera di San Marco in Lamis.
Un solo dato di contesto, per ora: nel 2020, con le date delle elezioni Comunali e delle Regionali non allineate, l’astensionismo a Cerignola per votare un candidato al seggio pugliese si attestò al 60%.
Michele Cirulli

Ringrazio marchiodoc per questo articolo, così comincio a pensarci.
Purtroppo, per il prossimo consiglio regionale, Cerignola avrà ….zero rappresentanti!
andòòòòò avaaasstttt