venerdì, Novembre 7, 2025
Cronaca

Siccità, le previsioni di ottobre spaventano l’agricoltura: “Emergenza diga”

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Antonio Digirolamo, esperto di meteorologia di Cerignola, lancia un appello chiaro sulle condizioni climatiche e idriche del territorio, sempre più segnato dalla siccità e dall’assenza di interventi strutturali.

“Le precipitazioni sono in costante diminuzione rispetto al fabbisogno del territorio e il governo non interviene”, avverte Digirolamo, spiegando come i mesi di settembre e ottobre non porteranno piogge tali da alleviare la siccità. “Secondo le previsioni ci aspetta un autunno misero, e l’inizio di novembre sarà ancora più preoccupante”.

Le conseguenze sull’agricoltura sono già visibili: “La riduzione sproporzionata della quantità d’uva è sotto gli occhi di tutti. Chi non ha i pozzi si ritrova con un quantitativo d’acqua molto minore e molti agricoltori sono ormai disperati”.

Il problema più grave, sottolinea Digirolamo, riguarda la diga Capacciotti: “La diga ha 60 anni e le tubazioni sono rovinate. Quella poca pioggia che cade non riesce a far entrare neanche il 50% dell’acqua. Se le condutture vanno in pressione alta, rischiano di distruggersi. Eppure i fondi stanziati non riguardano l’agricoltura, ma soltanto l’uso umano”.

Digirolamo ricorda anche i finanziamenti recentemente annunciati: “Il governo ha stanziato 190 milioni di euro per la diga di Occhito, che si trova al confine tra il Molise e la Capitanata ed è uno degli invasi più importanti del Mezzogiorno. Però ci sono diversi dubbi su questi fondi: non sappiamo quando i lavori verranno realizzati davvero e, soprattutto, resta l’incertezza sulla loro destinazione. C’è il rischio che l’acqua sia destinata soltanto all’uso potabile, per l’essere umano, e non all’agricoltura. In questo caso, ancora una volta, gli agricoltori del nostro territorio non ne trarrebbero alcun beneficio”.

Dal punto di vista climatico, i dati sono allarmanti: “Negli ultimi 20 anni, a causa dei cambiamenti climatici, le precipitazioni si sono ridotte del 20% rispetto agli anni ’80-’90. A settembre saremo sotto del 70% rispetto alla norma”.

Digirolamo spiega anche le dinamiche meteorologiche: “Le ventilazioni dal Tirreno fanno fatica a superare gli Appennini. Quel poco che passa non trova umidità sull’Adriatico e tende a dissolversi. Le nuvole diventano sempre più sottili fino a scomparire, tranne rari fenomeni localizzati e molto brevi. Le correnti atlantiche si sono rallentate e non si muovono più da nord a sud, ma da ovest a est. Tutto questo riduce drasticamente le piogge che vanno ad accumularsi nei fiumi e nelle dighe”.

Il meteorologo non nasconde la gravità del quadro: “Il nostro territorio sta diventando desertico. Lo dimostrano gli incendi che continuano a colpire zone come Siponto e il Gargano. L’agricoltura è in ginocchio: i pomodori non si piantano più perché necessitano di troppa acqua, e lo stesso potrebbe accadere ai vigneti. Quest’anno c’è stata persino la spartizione dell’acqua, con zone dove non c’è uva per mancanza di irrigazione”.

Infine, Digirolamo punta il dito anche contro i comportamenti locali: “Le campagne sono piene di spazzatura e questo influisce sull’ambiente. Se non si interviene subito con gli investimenti giusti, siamo destinati a un futuro sicuramente non roseo”.

Domenico Ziro


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