Olio d’oliva adulterato, confisca da 1,6 milioni a imprenditore cerignolano

La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca definitiva di beni emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, per un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro, sequestrati il 16 gennaio 2024 a un imprenditore di Cerignola operante per decenni nella sofisticazione dell’olio d’oliva.
Il provvedimento, a conclusione dell’intero iter processuale, è divenuto irrevocabile.
L’imprenditore, a partire dagli anni ’80, è stato ripetutamente indagato e condannato per produzione e messa in commercio su larga scala, nei mercati nazionali ed esteri, di olio d’oliva adulterato e sofisticato.
L’irrevocabilità della odierna confisca conferma la solidità dello scrupoloso quadro investigativo che ha permesso alla DIA di accertare l’ampia sproporzione tra la capacità reddituale dell’imprenditore e del proprio nucleo familiare e i capitali effettivamente accumulati e di individuare i beni che, sulla base di tali parametri, sono stati confiscati.
La misura ablativa riguarda nr. 1 società operante nel settore dell’imbottigliamento dell’olio di oliva e di semi ed il suo compendio aziendale, composto da 1 opificio, 1 capannone ed 1 autovettura, nr. 3 fabbricati, nr. 1 terreno, nr. 2 autoveicoli e diversi rapporti finanziari
Scusate ma il nome????? Fanno bere a migliaia di persone olio contaminato, e non dite il nome o l’azienda??? Vale così poco la salute di tantissime persone rispetto al nome di una persona????
Per una certa politica la tutela dei delinquenti è “cosa nostra “
Comunque se fai ricerca sull’argomento il nome viene fuori…prima che la privacy finisse per tutelare i delinquenti
Lo conoscono pure i muri a sto truffatore…….non c’ bisogno del nome!
E’ come si pavoneggia quando cammina……w l’italia…..
e quindi? perche’ non dici chi e’?