La sfida: un dibattito pubblico sulle infiltrazioni mafiose

È un dibattito che si protrae dal 2019, quando la commissione d’accesso agli atti ha fatto ingresso a Palazzo di Città per analizzare l’attività dell’Amministrazione Metta. Dopo una valutazione di sei mesi, gli uomini dello Stato hanno sottoposto al Presidente della Repubblica la relazione conclusiva che ha accertato l’infiltrazione mafiosa. Da quel momento il dibattito pubblico è stato ovviamente pregno di analisi, riflessioni e annotazioni su un fenomeno che ha rappresentato una sorta di anno zero per la pubblica amministrazione ofantina. Dopo sei anni, e quattro di mandato Bonito, il tema rimane ancora vivo.
Perché spesso i richiami, per lo più polemici, riportano a quella relazione che ha segnato lo scioglimento del consiglio comunale avviando il biennio prefettizio. Nell’ultimo consiglio comunale, il sindaco Bonito, visibilmente fuori controllo (guarda video), ha attaccato le opposizioni – nelle figure di Rino Pezzano e Pasquale Morra – accusandoli di aver partecipato a quella stagione “infiltrata”.
Non solo, perché nell’ultimo comunicato stampa, Bonito, parlando dell’aumento del 20% della TARI, ha nuovamente rinfocolato le polemiche sulle infiltrazioni, sebbene, nella relazione di scioglimento, nulla si era detto rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti e alla SIA srl, poi fallita.
Il segretario di Forza Italia, Carlo Dercole, destinatario degli attacchi, questa volta rilancia: “Non risponderemo ai suoi insulti, continueremo a fare una opposizione dura sui contenuti. Ad esempio da domani inizieremo a spulciare pagina per pagina l’intera gara vinta da Teknoservice. Ci sarà da piangere nel vedere tutti i servizi che si era impegnata ad offrire e che invece non effettua”, ha replicato Dercole alla nota del sindaco.
“Lasciamo a Bonito continuare a parlare del mio matrimonio e della fantasiosa mafia che io avrei infiltrato nel Comune di Cerignola. Sono due temi che non interessano a nessuno. Uno perché è strettamente privato, l’altro perché è ormai palese a tutti che è stata una farsa”, ha proseguito il segretario forzista.
Quindi, la sfida: “Quando vuole, con relazione di scioglimento alla mano, possiamo aprire un dibattito pubblico. Perché è praticamente sovrapponibile alla sua amministrazione. Compreso il dirigente che si appresta a nominare, Chiumento. Stesso dirigente che nominammo noi. E ne posso fare a decine di nomi che con noi erano mafiosi, ma poi magicamente con lui diventano persone perbene”, ha concluso Dercole.
Bonito accetterà la sfida?
Nell’ufficio anagrafe e nei vigili ci sono parenti a iosa di questa amministrazione e ancora parlano di Carlo Dercole e del matrimonio con la figlia di Metta .
Ma questi tengono una faccia di culo assurda
Purtroppo ce n’è per tutti i gusti. Molti, anche in opposizione, fanno finta di non sapere.