Aumento Tari, Vitullo: “Costi non dovuti per 500 Mila euro e contratto non rispettato”

Durante l’ultimo consiglio comunale che ha innalzato la Tari tra il 13 e il 20% per utenze domestiche e non domestiche, si è registrato un piccolo giallo riguardante una relazione, assai esplicativa, che non sarebbe stata messa a disposizione “per problemi tecnici” dei consiglieri comunali.
In quella relazione, che invece Paolo Vitullo è riuscito a scovare, c’erano una serie di importanti spunti utili a capire il tilt registrato sui rifiuti.
“L’assessore Gianfriddo non ha dato indicazioni su quanto sia l’aumento della Tari, questa volta, contrariamente a quanto succede sempre, nel suo intervento non ha dato numeri”, ha premesso Vitullo ricordando che “le carte ci sono state date a tempi abbondantemente scaduti”.
“Nell’aumento Tari ci sono 283mila euro per la chiusura del quinto lotto; altri 30mila euro per emungimento del percolato e altre voci minori. C’è un problema: che questi spese i cittadini le hanno già sostenute nel 2012!. Il doppio pagamento inizia a diventare un costume”, premette Vitullo riferendosi all’affaire trasferenza.
“Ci sono dei costi di postalizzazione troppo elevati: sicuri che non si riferiscano ad altre tasse come l’imu? Così come- prosegue il civico – ci sono i costi di personale, oltre 90mila euro per attività che dovrebbero essere afferenti alla determinazione della Tari. In totale sono 500 mila di euro di spese, che fanno parte di 1,8 milioni di euro di aumento tari, da riversare sui cittadini”.
Ma a fronte di cosa si regala l’aumento Tari? “Nel contratto di Tekra si parla di riassetto pomeridiano, che non abbiamo mai visto; di isole ecologiche presenti fino al pomeriggio inoltrato, che non abbiamo mai visto; i rifiuti occasionali, si legge nel contratto, dovranno essere raccolti a 24h dalla segnalazione, e questo non accade; esiste un centro del riuso solidale come scritto nel contratto?no”, elenca Vitullo.
Tutto questo, ribadisce il consigliere di opposizione, avviene a fronte di un “servizio scandaloso” e non c’è ancora, da parte del Comune, la nomina della figura che dovrebbe vigilare sull’effettivo svolgimento del contratto. “Avremmo potuto eliminare parte di questi costi che compongono l’aumento della Tari, ma non ci è stata data la possibilità”, ha concluso Vitullo
É vero che nel 2015 il Comune di Cerignola pagava 8 milioni e poi dopo il fallimento della SIA si arrivó a 14 miloni?
è vero che se c’è qualcuno che ha fatto male, chi viene dopo dovrebbe impegnarsi a fare meglio? o facciamo a chi la combina più grossa?
É vero che prima del 39% di aumento ci fu già un altro 19% di aumento?
Quindi ci furono due aumenti o sbaglio?
Se é vero che nel 2015 si pagavano 8 milioni e poi con gli aumenti si é arrivato a più di 13 milioni vuol dire che ci furono più di 5 milioni di aumento quindi, oggi ci sono 1,8 milioni di aumento.
Fra 5 e 1, 8 chi l’ ha fatta più grossa?
La cacata più grossa resta quella da 5
quindi non ti frega nulla se ti hanno fatto pagare diverse voci di spesa a doppio? siccome chi c’era prima ha fatto cagate, altre cagate sono giustificabili. dove andremo a finire di questo passo?
Senza parlare dei milioni perso per il fallimento o meglio la truffa Gema.