sabato, Luglio 12, 2025
Cultura

“Mira il tuo ciglio”. L’intervento di Pantaleo Metta sul brano simbolo della devozione cerignolana

marchiodoc_pantaleo metta
marchiodoc_pantaleo metta


Pantaleo Metta ha realizzato un’analisi musicale dettagliata della Canzoncina a Maria Santissima della Pietà, meglio conosciuta come “Mira il tuo ciglio”, uno dei brani più noti e sentiti della tradizione religiosa cerignolana, composta dal maestro Vincenzo Di Savino.

Pantaleo Metta ha recentemente condotto un’approfondita analisi musicale del brano, riportando alla luce alcune imprecisioni e deformazioni esecutive che si sono consolidate nel tempo. L’analisi si è basata su una fotocopia dello spartito originale, dove Metta ha individuato diversi errori esecutivi ormai ricorrenti nelle versioni corali del brano.

Si tratta di imprecisioni melodiche e ritmiche che, nel tempo, hanno alterato la forma autentica della composizione. Metta ha proposto correzioni per riportare l’esecuzione il più vicino possibile all’intenzione originaria del compositore. Oltre alla parte cantata, è stata esaminata anche la versione bandistica.

Metta ha sottolineato che la grafia musicale non corrisponde a quella del maestro Di Savino, facendo ipotizzare che l’elaborazione per banda non sia stata curata direttamente dall’autore. A tal proposito, il tenore afferma che “le parti per banda presentano alcune incongruenze: non rispettano le dinamiche dello spartito, la grafia non è riconducibile allo stile di Di Savino e mancano annotazioni specifiche sugli strumenti, tipiche delle sue composizioni”.

Inoltre, dallo spartito manoscritto in suo possesso, emerge che “nel testo originale si legge molto bene l’incipit ‘Miro’ divenuto ‘Mira’ e la correzione di ‘Amato figlio’ al posto di ‘divin Gesù’”, segnali di possibili varianti successive. L’analisi tecnica ha anche permesso di distinguere due sezioni nel brano: la prima parte, in Sol minore, caratterizzata da un tono dolce, intimo e doloroso, dove l’autore usa indicazioni di dinamica “pianissimo” e tempo “largo/tetro” per evocare “il ciglio languido, la lacrima e il volto pallido del figlio”; la seconda, in Sol maggiore, ha un tono più “calmo e speranzoso”, con il fedele che si affida alla fede.

Metta conclude ipotizzando che “la versione per banda della ‘Canzoncina’ potrebbe essere una trascrizione o una modifica non autografa, o provenire da una fonte non ufficiale.

Domenico Ziro


0 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
0
Commenta questo articolox