Documenti bruciati, partita la denuncia al Garante Privacy

Ancora una denuncia, dalla città che l’assessore Teresa Cicolella etichetta come “omertosa”, è partita sul caso dei documenti comunali bruciati nelle campagne di Cerignola.Si tratta di una “segnalazione di grave violazione normativa sulla protezione dei dati personali da parte del Comune di Cerignola” effettuata dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Netti ed è stata inoltrata al Garante nazionale della protezione dei dati personali nella giornata di ieri.

“Secondo il GDPR, i dati personali devono essere trattati in modo da garantire un’adeguata sicurezza, inclusa la protezione contro la distruzione o il danneggiamento accidentale o illecito, mediante misure tecniche e organizzative adeguate.

L’incidente in questione indica una grave negligenza nell’adozione di tali misure da parte dell’Amministrazione Comunale”, spiega Netti.”Inoltre- prosegue – l’articolo 33 del GDPR impone al titolare del trattamento l’obbligo di notificare senza ingiustificato ritardo al Garante qualsiasi violazione dei dati personali. Non risulta che l’Amministrazione Comunale abbia adempiuto a tale obbligo, aggravando ulteriormente la situazione”.

I primi dati “svolazzanti” in città, secondo la denuncia di Gianvito Casarella, sono stati riscontrati l’ 8 maggio scorso. Netti chiede al Garante di “avviare un’indagine formale per accertare le responsabilità dell’Amministrazione Comunale di Cerignola in merito alla gestione e alla protezione dei dati personali” e inoltre di “adottare tutte le misure necessarie per garantire il rispetto della normativa vigente, inclusa l’eventuale irrogazione di sanzioni previste dal GDPR”.

Pertanto la richiesta ulteriore è di “informare tempestivamente i cittadini coinvolti circa la violazione dei loro dati personali, come previsto dall’articolo 34 del GDPR”.