FOTO | L’Audace crolla e il Pescara passeggia: ora serve un miracolo

Amarezza infinita al Monterisi. L’’Audace Cerignola domina per oltre un’ora, crea palle gol a ripetizione, sbaglia un rigore, colpisce un palo a porta sguarnita e si vede annullare due reti per fuorigioco millimetrico. Ma non basta. Perché il calcio, si sa, è spesso spietato. E così il Pescara, mai realmente in partita fino al 65’, sfrutta al massimo le poche chance concesse e, con cinismo glaciale, ribalta tutto nella ripresa, calando addirittura un poker che pesa come un macigno.
Per i ragazzi di Raffaele resta il rammarico di una gara gettata al vento, nonostante un primo tempo di assoluto dominio e un avvio di ripresa con due clamorose occasioni sciupate. A rendere tutto più complicato, l’espulsione di Capomaggio – che salterà il ritorno – e un passivo pesante che costringe l’Audace a un’impresa: servono tre gol di scarto in Abruzzo per agguantare almeno i supplementari. Ma servirà anche lucidità, concretezza e cuore. Quello che oggi non è bastato.Raffaele, rispetto alla gara con l’Atalanta, cambia tre pedine nell’undici iniziale: spazio dal 1’ a D’Andrea, Sainz Maza e Romano. Il match si apre subito con un cambio: al 7’ il capitano del Pescara Bellacani è costretto a lasciare il campo per un problema al ginocchio sinistro, sostituito da Letizia.L’Audace parte con intensità e determinazione e al 15’ trova il gol che sblocca la semifinale, con Salvemini che insacca da pochi passi, ma la gioia dura poco: l’arbitro annulla per fuorigioco. Tutto nasce da una spettacolare rovesciata di Capomaggio a centrocampo che lancia in profondità l’attaccante gialloblù, colto però oltre la linea.Il Cerignola continua a spingere. Al 20’, bella azione corale: Russo pennella un cross per Salvemini che fa la sponda per Coccia, il cui tiro viene murato da Moruzzi. Sulla ribattuta prova Capomaggio, ma anche stavolta la difesa abruzzese respinge.Gli uomini di Raffaele mostrano personalità, uscendo palla al piede con coraggio e cercando sempre la profondità su Salvemini.
Il Pescara, invece, fatica a rendersi pericoloso. Al 25’ il Cerignola va vicino al vantaggio: D’Andrea conclude debolmente dopo un pregevole scambio nello stretto con Bianchini, che lo libera con un colpo di tacco.Al 32’, Sainz Maza ci prova dal limite con il mancino, ma la conclusione è imprecisa. La difesa pescarese gioca altissima, e il Cerignola finisce ben cinque volte in fuorigioco solo nella prima mezz’ora. Al 41’ altra rete annullata: Bianchini trova Sainz Maza in area, ma la posizione dello spagnolo è irregolare. Il VAR conferma.Nel finale di tempo fioccano le occasioni.
Al 43’ Plizzari respinge centralmente una botta di Sainz Maza, la palla finisce sui piedi di D’Andrea che da due passi fallisce il tap-in: anche qui, da valutare la posizione. Il primo squillo del Pescara arriva solo allo scadere: Merola salta Martinelli con una finta, ma il raddoppio di Gonnelli e del numero 55 chiude lo specchio e Greco blocca senza affanni.Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Cerignola protagonista assoluto: grande ritmo, qualità e due gol annullati per fuorigioco. Il Pescara, invece, è rimasto in ombra per larghi tratti, lasciando l’iniziativa agli avversari.Raffaele tenta il tutto per tutto: al 72’ dentro Volpe per Romano in un cambio ultra offensivo.
Ma a peggiorare la situazione arriva anche l’espulsione di Capomaggio: al 77’ entra in ritardo su Merola a centrocampo e rimedia il secondo giallo. Il Cerignola resta in dieci per gli ultimi minuti.All’83’ arriva la debacle: il Pescara cala il tris con Tonin, appena entrato, che approfitta di una difesa troppo passiva per appoggiare in rete. Al 86’ l’Audace accorcia con l’ex Cuppone, che raccoglie un assist perfetto di Achik e riaccende per un attimo il Monterisi. Ma è solo un’illusione: in pieno recupero, Tonin in contropiede trova la doppietta personale e fissa il punteggio sull’1-4 finale. Dopo i 4 minuti di recupero assegnati dal quarto uomo, termina 1-4 la semifinale di andata tra Audace Cerignola e Pescara .
Domenico Ziro
foto Ivano Marano