VIDEO | “Non mi sono addormentato, mi hanno avvelenato”. Parla il medico del Pronto Soccorso

Fino a 72 ore di fila, anche 500 ore di lavoro al mese e stipendi da 10 Mila euro. Non smette di fare discutere il caso del dottor Palma, medico del Pronto Soccorso di Cerignola, immortalato nella giornata del primo maggio scorso mentre, addormentato, effettuava il suo ennesimo turno nell’ospedale Tatarella. La “iena” Alice Martinelli lo ha incontrato nella sua casa per un definitivo chiarimento.
Palma, e sua moglie, sostengono si tratti di un caso avvelenamento analogo a quelli che i due dicono sarebbero avvenuti anche in altre strutture della Asl in cui il medico ha prestato servizio. Per la precisione – è l’ipotesi del professionista- si tratterebbe di benzodiazepine disciolte all’interno della bottiglia di thè che usualmente conserva bel frigorifero comune del Pronto Soccorso.
La moglie del medico consegna a Le Iene anche un nome ben preciso: quello di un infermiere, che avrebbe giurato a Palma di causargli guai, non per ultimo la sospensione dal lavoro. Diversi i punti oscuri.
Altri, invece, degni di nota: per esigenze di personale, il Pronto Soccorso viene retto da medici che continuativamente prestano servizio ben oltre il tempo limite previsto da legge. e per di più lo fanno come consulenti, magari richiamati dopo il pensionamento, con costi esorbitanti a carico del sistema sanitario nazionale.
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