E due: la maggioranza scarica di nuovo Bonito & PD. Ecco perché

Secondo tentativo andato male. La maggioranza ancora non c’è. Ci sarà, certo, ma nella storia locale poche volte, se non nessuna, è mai successo che un sindaco non trovasse i suoi stessi uomini dopo la seconda convocazione del consiglio comunale.

Il tema è il bilancio, in cui sono inseriti gli ultimi due pasticci made in Bonito&PD. Il primo riguarda la trasferenza dei rifiuti, per la quale il Comune paga e ha pagato a doppio il trasporto prima a Teknoservice e poi a Ecodaunia e per la quale vi sono una denuncia alla Corte dei Conti e una alla Procura della Repubblica. E solo dopo l’esplosione del caso grazie a Forza Italia (non è una coincidenza che la questione sia nata da gruppi extraconsiliari) il Comune si è affrettato a cambiare la destinazione che prima, nonostante fosse palese, è rimasta invariata e non si sa il perché.

Il secondo crac riguarda il Consorzio che concentra in sé Cerignola e i Reali Siti. La quota di partecipazione nei bilanci dell’ente di cui Bonito è sindaco si attesta al 49% (Comune), mentre nei bilanci dell’ente di cui Bonito è presidente (Consorzio) si attesta al 61%. Una stortura clamorosa e autoevidente su cui ballano 800 mila euro e che i consiglieri dovrebbero votare come “normalità”.

Per questo il rischio che, tra Procura e Corte dei Conti, i consiglieri comunali possano essere chiamati a risponderne personalmente una volta imboccata la via del voto sta facendo impensierire più di uno. E per quanto si utilizzino ipotetici cavilli o tesi di sedicenti giuristi, la paura, comprensibilmente, resta.

Anche perché gli assessori, che non rischiano alcunchè, si starebbero affrettando a gettare acqua sul fuoco minimizzando pericoli che sono invece piuttosto chiari. Questo è il pensiero che ad oggi si è cristallizzato in una frangia della maggioranza, ma fino a lunedì potrebbe cambiare tutto.

In questa contesa interna, che si traduce in una totale mancanza di fiducia reciproca tra gli uomini di governo e in un tutti-contro-tutti, anche la seconda convocazione è terminata come la prima: nessun presente in aula tra i banchi della maggioranza. Tanto è vero che anche i consiglieri, nel dietro le quinte della seduta andata deserta, hanno posto un aut aut: o votano tutti o non vota nessuno.

Quindi, per il prossimo consiglio comunale fissato per il 5 maggio, si aspetteranno i ritorni in sede- a questo punto ritenuti strategici dai loro colleghi- di Conversano, Giurato e Cirulli. E poi, se non dovessero presentarsi, il nuovo appuntamento è fissato a martedì, quando servirà un quorum minore.

Il bilancio è l’atto politico per eccellenza. L’assenza di tutta la maggioranza all’appuntamento conferma che i problemi (prima politici che tecnici) sono invalicabili, che anche col voto favorevole la frattura sarà acuita da un braccio di ferro tremendo e che si tirerà a campare fino a fine mandato attingendo qua e là, magari anche da quell’opposizione pronta a fare da stampella alla prima occasione. Regole non scritte di certa politica: questo schema si è già visto e rivisto con tanti sindaci. Bonito e parte degli oppositori non saranno diversi.

Non si esclude che lunedì, se non dovessero ancora esserci i numeri, il sindaco possa rassegnare le dimissioni. Le ha annunciate tante volte (a vuoto e spesso per ragioni infantili) ed infatti ieri, tutti, in maggioranza, se le aspettavano (con annesso ripensamento dopo 20 giorni previsti da legge), perché considerate quasi un atto dovuto dopo la doppia diserzione e il messaggio politico chiarissimo di mancanza di fiducia, ma non sono arrivate.

E questo è un altro dato: in maggioranza c’è chi ha paura di rimettere di tasca propria i soldi degli scandali e chi semplicemente di tornare nel vuoto di una casa.

Michele Cirulli