Quei 26 secondi “cringe” che hanno azzerato un’intera classe politica. Magari solo morti di fama… VIDEO

Un’impresa al contrario da manuale di comunicazione politica. Un lampo di insensatezza che asfalta le già flebili possibilità di ripresa di un’amministrazione che con la cittadinanza non vuole avere feeling. Ventisei secondi di puro delirio che danno la mazzata finale ad un’intera classe dirigente: la clip con la quale è mostrata la giunta all’opera per sistemare una panchina è una scena non solo “cringe”, ossia che mette in imbarazzo perfino chi la guarda, ma è la pietra tombale su una generazione – i 30/50anni odierni- che poteva durare vent’anni e che invece ha deciso di bruciarsi nel peggiore dei modi: con l’ignominia e lo sberleffo della Città.

La vicenda è nota: i cittadini hanno postato foto di una panchina sradicata da Piazza della Repubblica e messa sulla vicina aiuola (che poi  sarebbe anche il punto luce del garage sotterraneo comunale). I cerignolani hanno non solo accusato lo scarso senso civico degli autori del gesto insano, ma anche il totale abbandono e la mancata reazione in termini di controlli. Per replicare, la giunta al gran completo ha risposto con 26 secondi di pura follia.

Fase Uno: hanno lasciato la panchina fuori posto per ulteriori 24 ore pur di fare il video, l’indomani rispetto al momento in cui è stata scattata la foto, appunto. Già questo la dice lunga su quanto disagio alberghi nelle menti eccelse di chi ha partorito l’iniziativa del video promozionale.

Fase Due: col solito italiano traballante, Cicolella, occhiali da sole a seguito- tipico segno di maleducazione quando di fronte si ha un interlocutore fisico o virtuale e in questo senso accompagnata anche da altri elegantoni quali Gianfriddo e Lasalvia-  spiega che un paio di ragazzini hanno divelto la panchina e per questo ben 7 assessori sono scesi, dopo 24 ore, a favore di telecamera, ad aggiustare il danno.  

Fase Tre: è stata solo una bravata, dice la giunta al gran completo (Giurato o è un infiltrato o è assessore in pectore in attesa che Savino Bonito scelga l’altra donna da inserire al posto di Belpiede). Solo una bravata, non fateci caso. Così come è solo una bravata che baby gang lancino sassi agli anziani Piccolelli; come è solo una bravata che ci siano rifiuti in giro; come è solo una bravata che una persona col machete fermi la raccolta differenziata a Torricelli per tre mesi; e così via. Bravate, degli altri, eh. Di controlli e prevenzione – cioè di quello che dovrebbe fare un’Amministrazione in carica- nemmeno l’ombra. Per questo quei 26 secondi di delirio rappresentano la pietra tombale sulle sorti di un’intera generazione.

E non è un caso che i “vecchi”, oggi, si siano rilanciati tutti. Ma proprio tutti. Da sinistra a destra. A ragione veduta. A sinistra per l’incapacità manifesta (di quasi tutti i giovani) di governare; a destra per l’incapacità manifesta dei “giovani” (quasi tutti) di fare opposizione. Una generazione che forse ha semplicemente fallito, per quanto concerne la politica.

Il senso del video postato dai Bonito’s è dato dalla marea di commenti, tutti negativi, rivolti agli amministratori coinvolti. A questa sceneggiata hanno preso parte l’immancabile Maria Dibisceglia, sempre in prima fila quando ci sono selfie o quando c’è da comunicare il nulla; l’intransigente Gianfriddo, che ormai ha preso le sembianze di un Francesco Bonito con più capelli; il divertente duo Dagnelli/Lasalvia; l’imbucato Giurato; la contessa Cicolella: elegante e femminile non solo nella sua inflessione dialettale, ma anche nella sua postura a gambe divaricate sulla panchina. Sconcertante. Cringe.

Come un video può azzerare un’intera classe dirigente.

Michele Cirulli