La spericolata manovra dei Bonito’s alla dottor Jekyll e mister Hyde

Come avevamo preannunciato tre settimane fa, il PD e i Civici sono ai ferri corti. Su scala provinciale il dissidio è aperto e di riflesso il terremoto coinvolgerà anche gli enti locali, a partire da Cerignola, dove i Bonito’s giocano una pericolosa partita alla dottor Jekyll e Mister Hyde. Il sindaco Francesco Bonito è iscritto al PD, mentre suo figlio Savino Bonito è schierato apertamente con il presidente della Provincia Giuseppe Nobiletti. Difficile capire chi tra padre e figlio abbia più peso in Amministrazione, ma insieme starebbero tentando un disperato assalto al vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese per ritagliarsi un ruolo su ampia scala.

In settimana vi è stato un fatto che ha cambiato la geografia politica di Capitanata. A Foggia, infatti, il Partito Democratico non ha accettato le deleghe che Nobiletti, presidente della Provincia, aveva inteso affidare ai dem. In sostanza, si è palesata una rottura. Ed è un primo campanello d’allarme che mina la solidità di un progetto fino ad ora unitario e che invece prende tutt’altra strada. Questa spaccatura, a livello locale, avrà certamente dei riverberi considerando che fino ad ora i segnali per spingere verso una diaspora ci sono stati tutti.

Il Partito Democratico di Cerignola è ormai Savino-dipendente e in cambio della co-gestione amministrativa ha delegato a lui l’azione politica dell’intera maggioranza. In quest’ottica si leggono i tradimenti perpetrati dagli stessi democratici ai danni del loro partito di riferimento: Maria Rosaria Divito, candidata alle scorse elezioni provinciali e con l’elezione praticamente in tasca, inaspettatamente non è riuscita ad accedere a Palazzo Dogana poiché “bucata” proprio dai suoi stessi colleghi di fazione. Un fatto, questo, che non è passato inosservato a tutti i livelli, soprattutto perché la sua mancata elezione ha consentito invece a Gerardo Valentino, guarda caso di area Nobiletti, quindi area Savino, di accedere alla Provincia.  

Questo è quanto prodotto dalla triade Dalessandro, Dibisceglia e Giordano, sempre più isolati ma tanto appagati dalla semplice gestione di piccole – piccolissime- dinamiche cittadine. In particolare, Nicola Giordano, che è anche membro della segreteria provinciale del Partito Democratico, si ritrova nella situazione di dover spiegare come mai, nella sua città, il PD sia l’artefice di flop elettorali in ogni tornata, mentre i civici fanno incetta di risultati politici importanti.

Non a caso, sempre un mese fa, il consigliere Vincenzo Merra ha abbandonato il Partito Democratico per rendersi indipendente. Non è da escludersi che nei prossimi mesi abbracci l’area Nobiletti, considerati i rapporti diretti con Savino Bonito e nonostante Giordano e Dalessandro gli abbiano chiesto in più riprese di non aderire – almeno formalmente – ad altre correnti.     

Con questa guerra sotterranea le prossime regionali, nel 2025, potrebbero rappresentare uno snodo cruciale per l’Amministrazione Comunale di Cerignola. E in maggioranza c’è chi ha paura che il doppio gioco dei Bonito’s, con l’avallo del PD locale, possa essere fatale per l’intero governo cittadino. Oltretutto perché la compagine di centrosinistra al momento non gode di ottima salute né di particolare apprezzamento da parte della cittadinanza. Una eventuale conclusione anticipata del mandato non farebbe poi così tanto rumore.

Anche perchè i consiglieri comunali, accontentati con pochissimo, hanno dimostrato di poter digerire qualunque scelta senza mai battere ciglio. Comprese le umiliazioni personali da parte del sindaco Francesco Bonito, che ha pubblicamente accusato i gruppi che lo sostengono di rincorrere interessi personali. E i gruppi, muti. Viene da pensare che il sindaco abbia perfino ragione.

mc