domenica, Novembre 3, 2024
Cultura

Francesca e gli snack a base di insetti per un futuro sostenibile

Francesca e gli snack a base di insetti per un futuro sostenibile

L’entomofagia è la pratica diffusa in Oriente di cibarsi d’insetti. Giunta da poco anche in Europa e disciplinata dal Regolamento UE 2015/2283, questa (per noi) strana pratica è stata il tema della tesi di laurea in Brand Design di Francesca Longo, studentessa cerignolana di 21 anni di Graphic Design & Art Direction alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano.

Com’è nata l’idea di proporre una tesi sull’entomofagia?

«Io tengo particolarmente al tema dell’impatto ambientale e gli allevamenti tradizionali hanno una grossa rilevanza in questo ambito. Mi sono allora chiesta se esistesse una fonte di proteine sostenibile e mi sono venuti in mente gli insetti (ride). Gli allevamenti d’insetti necessitano di pochissimo approvvigionamento d’acqua giornaliero. Per esempio, se ottanta bovini hanno bisogno di quaranta litri d’acqua, ottanta insetti hanno bisogno di mezzo litro d’acqua al giorno. Inoltre, gli spazi utilizzati per gli allevamenti sono piccolissimi».

Nello specifico, la tua tesi cosa tratta?

«Lo scopo è far scoprire il lato buono degli insetti. In Italia e in Europa, gli insetti sono concepiti come qualcosa che fa ribrezzo. Io ho operato un ribaltamento di questo concetto. È proprio per questo che la mia tesi si intitola “Il disgusto diventa gusto”, nella quale ho trattato cavallette, grilli e larve gialle della farina, tre degli insetti più comuni qui da noi. In Italia, gli allevamenti non sono più di due o tre e si trovano in Veneto».

Tu hai creato un brand vero e proprio che hai chiamato “Zilly”. Cosa significa questo nome?

«Ho cercato un termine che descrivesse il suono emesso dagli insetti. Deriva dal verbo “zillare”, che l’Enciclopedia Treccani definisce come voce onomatopeica usata per descrivere il suono degli insetti. Ci ho aggiunto la “y” finale per rendere il tutto più simpatico. Ho dato una forma morbida al logo e ho anche aggiunto un piccolo occhio sulla “Z” iniziale».

Il tuo brand cosa propone?                                                                 

«Propongo snack a forma di pasta: farfalle larve gialle, grilli fusilli, pennette cavallette (ride). Sono patatine con farina di mais e farina d’insetti. Voglio precisare che non li ho fatti confezionare, sono già in commercio online. Ciò che voglio fare, insieme a mio fratello, è proporre questo brand sul mercato e vedere cosa succede».

Qual è il valore nutrizionale degli insetti?

«Il valore nutrizionale varia a seconda dell’insetto. Per esempio, il grillo possiede più proteine e meno grassi di una larva gialla. Gli insetti sono anche un’eccellente fonte di fibre, di minerali, di potassio e di vitamine A, B, C, D. Soltanto il 10% del corpo dell’insetto viene scartato, di solito la testa».

Avrai ovviamente assaggiato e fatto assaggiare la farina d’insetti. Ti è piaciuta? E quali sono state le reazioni delle persone che l’hanno assaggiata?

«Mi è piaciuta, anche se in realtà non mi aspettavo chissà cosa. Infatti si tratta di un gusto che definirei neutro, un po’ come certa frutta secca come noci o arachidi. È per questo che ho puntato su prodotti saporiti come le patatine. L’ho fatta assaggiare ad alcuni amici, alle mie coinquiline a Milano, al mio relatore, a mio fratello ed è piaciuta. Il commento generale è stato: “Tutto qui?” Mio padre, mia madre e mia nonna si sono rifiutati».

Hai avuto difficoltà nel proporre la tua tesi?

«No, il mio relatore si è mostrato subito entusiasta. Lui insegna Scenari Futuri, materia che individua i problemi attuali e propone soluzioni per il futuro».

Quali sono le tue aspettative?

«So che avere successo con questa proposta sarà molto difficile, ma mi aspetto che qualcuno possa apprezzare la mia idea. In Italia, c’è uno scenario molto variegato. Gli adulti (escluso il mio relatore) hanno rifiutato di assaggiare gli snack a base d’insetti, i più giovani hanno assaggiato senza esitare. Questo mi lascia ben sperare».

Giovanni Soldano


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Arturo
2 anni fa

80 bovini necessitano di 40 litri d’ acqua al giorno mentre 80 insetti necessitano di mezzo litro….poi peró devi pur dire quanta gente può mangiare da 80 bovini e per quanti giorni e devi dire se 80 insetti riescono a saziare un solo individuo in un giorno

Gino
2 anni fa

Con tutte le blatte che girano in città la materia prima è assicurata!!!

ve prdenn timb
2 anni fa

mangiatevele voi se tanto ci tenete queste schifezze, ma poi dico sta ragazza perché invece di perdere tempo con queste cose non va a servire i tavoli in qualche pizzeria che operai non se ne trovano ?

Quann scm ca stann
2 anni fa
Reply to  ve prdenn timb

Ha studiato in un Università da 15k euro all’anno, dove il futuro quello vero no di una minuscola città è nelle loro mani no della delinquenza che ti governa tutti i giorni. Quindi, prossima volta esci da quella cazzo di città perché c’è un mondo

Parli senza sapere mongoló
2 anni fa
Reply to  ve prdenn timb

Se pensi che scrivere una tesi su un brand sia una perdita di tempo, allora siamo proprio alla frutta. Ci vai tu a lavorare alla pizzeria come gli ignoranti che vivono in questo paese di merda. Ti ha mai chiesto di mangiarteli gli insetti? È venuta a casa tua a dire che cazzo ti devi mangiare tu? Fatti una vita, senti a me.

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