La profezia di Tommaso Sgarro: “Metta non arriva nemmeno al ballottaggio”

Sono sette le liste a sostegno di Tommaso Sgarro, candidato alla carica di sindaco di Cerignola con Noi, Azione, Partito Animalista, Partite Iva Unite, Rifondazione Comunista, Impegno per Cerignola, Sgarro sindaco. Presentata questa mattina, presso lo storico Palazzo Zezza, la compagine che dovrà confrontarsi con Francesco Bonito, Franco Metta e con il candidato o i candidati del centrodestra. Con Sgarro gli ex consiglieri comunali Marcello Moccia, Mario Rendine e Annamaria Mirra.
Dal tavolo del centrosinistra alla corsa in solitaria. “Non è vero che abbiamo rotto il tavolo del centrosinistra, noi auspicavamo una candidatura che avesse una prospettiva. Mi sono sospeso dal PD dopo che non mi è stata rinnovata la tessera e non è stata rinnovata neanche a mio padre, il partito non è più democratico. Resto comunque componente del direttivo regionale del PD. Il tema non è mai stato il nome, ma la prospettiva e noi non abbiamo spaccato la coalizione, sono menzogne”, dice Sgarro in conferenza stampa. Dall’abbandono del tavolo delle trattative (“buoni sì, co….ni no”) alla corsa con le civiche i partiti minori della coalizione, secondo Sgarro “nessuno vincerà al primo turno”.
Il no a Bonito. Il primo scorcio di campagna elettorale ha marcato una differenza tra il centrosinistra di Bonito e la compagine civica di Sgarro. A suon di post social e comizi le differenze tra i due appaiono ormai insanabili: “Non abbiamo condiviso operazioni di lifting alla Orietta Berti, abbiamo contrastato negli anni il malaffare e la mafia e sul tema legalità non accettiamo lezioni da nessuno. Noi ci abbiamo messo la faccia”, è il commento del giovane candidato gentiliano. Cosa ne sarà delle due compagini ad un eventuale ballottaggio è tutto un rebus: “Bisogna chiederlo a loro, che ci hanno tacciato di essere nemici. Mi auguro sia uno scivolone di Bonito, lontano dalla politica da 16 anni, ma è stata una frase infelice.
I danni di Metta. “Non dobbiamo fare un referendum su Metta. Dobbiamo spiegare alla gente che la Tari più alta e più disorganizzata di Italia è un regalo di Metta, così come lo è il comandante dei vigili urbani. Al netto del commissariamento e della questione rifiuti, c’è da capire che oggi assistiamo agli ultimi colpi di coda dell’amministrazione Metta, come ad esempio successo per i grattini. Ci sono piccole e grandi criticità che rendono la città ostile a se stessa ed è per questo che dal 2015 abbiamo cercato di evitare la catastrofe mettendoci la faccia. Vi sono questioni, come i ricorsi in commissione tributaria per quanto riguarda la TARI, o come i disservizi sui rifiuti e la tassa più alta di Italia, che la prossima amministrazione dovrà tenere presente”.
Il “figlio di Elena”. Elena Gentile è colei che lo ha lanciato e ad oggi, per molti, è il vero freno al consenso verso Sgarro: “Elena è la mia maestra da un punto di vista politico, spero che l’allievo possa superare il maestro, come si dice in questi casi. È stata lei, sei anni fa, a credere in un giovane e devo essere riconoscente. Ogni figlio poi prende la sua strada”. Di certo Gentile, da parte sua, ci mette del suo con il suo iperattivismo in campagna elettorale, con interviste sulla stampa e interventi quasi quotidiani.
La previsione. “Quello che abbiamo combattuto per anni dovrà essere sconfitto politicamente col voto: credo che Metta non arriverà nemmeno al ballottaggio, resterà fuori. Un amministratore che si candida sapendo di essere incandidabile, e che quindi rischia di decadere dopo qualche mese, lascia intendere che non gli importa nulla della città”, è il commento di Sgarro.
La vittoria del piccolo divittorio sarà la liberazione per la città di Cerignola… Avanti disanto
A rott i Pall c la P maiuscol. E chi sa la capt menomt ca ot non zz.
Voi haters del piccolo divittorio vi commentate da soli
PRRRRRRRR!!!!!
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