La bellezza del greco per conoscere se stessi, Andrea Marcolongo a Cerignola
L’istituto di via Foullereau diretto da Giuliana Colucci si dimostra nel pieno del vigore, al netto di una mattinata passata all’insegna dell’esaltazione delle lingue classiche e della scoperta delle proprie forze. Il Liceo Classico Nicola Zingarelli ha avuto l’onore di ospitare lo scorso 10 aprile la cultrice del greco e scrittrice con trascorsi nella comunicazione politica Andrea Marcolongo, giovane e valente autrice del già indiscusso best-seller La Lingua geniale, tradotto in 22 lingue di tutto il mondo.
Andrea Marcolongo ha da poco licenziato per il pubblico un secondo libro, la cui presentazione ha suscitato un’accesa partecipazione delle classi intervenute a Teatro Mercadante, che hanno dialogato con cognizione di causa e con franchezza con la scrittrice cremasca, durante il dibattito condotto dal prof. Gianfranco Claudione, coadiuvato dal prof. Gianluigi Panella. Non a caso, data la predilezione che la Marcolongo nutre nei confronti dello stile interlocutorio, che la porta a rispondere con rapidità e convinzione tramite i suoi canali social, attestandosi come la scrittrice italiana con più cure verso il suo audience.
I ragazzi hanno potuto interloquire con una giovane donna rispettosa del potenziale insito nella gioventù, troppe volte sminuito dal mondo degli adulti con banali pregiudizi. “”I giovani sono sottovalutati, invece voi siete la più grande speranza di questo Paese chiamato Italia, grazie ai vostri insegnanti. L’unica differenza con gli adulti è che siete figli della crisi, ma siete in questo la prima generazione chiamata a scegliere cosa fare e cosa essere””.
Altro aspetto largamente apprezzato dai convenuti è stata la sua volontà di andare oltre la pedanteria libresca a favore di un percorso che utilizzi la letteratura greca come mezzo e non come fine per una riscoperta del proprio io più profondo. Una parte di sà© che è alimentata in primis dal sentimento d’amore : “”Ho scelto il mito degli argonauti perchà© è legato all’amore. L’eroe è chi ha il coraggio di innamorarsi di nuovo, dopo il fallimento. Oltre al vello d’oro, essi trovano l’amore””, dice riferendosi al colpo di fulmine dai risvolti drammatici consumatosi tra Giasone e Medea, “”Il mito non è vecchio, non smette mai di dirci qualcosa. L’amore è la forza trainante che ci porta a superare i limiti. Per me l’amore è salvezza, il compito primo per cui siamo al mondo. Sono sta fortunata perchà© mi sono innamorata. Quell’amore ha permesso che io mi mettessi in viaggio verso il mio vello d’oro, la scrittura. Quando ti innamori vedi solo il bello della vita””.
Altro tema cardinale del libro, ibrido in quanto a metà tra divulgazione e autobiografia, è la rivisitazione del concetto di eroismo, che secondo Andrea Marcolongo è caduto preda di una demistificazione fin troppo lunga. “”Nelle Argonautiche Giasone ha paura, che è un atto di eroismo. Il coraggio viene dal fallire, e di andare avanti. Mi ha colpito un eroe che piange, che è debole. Io sono affascinata dalla sua fragilità , mi ricorda tutti noi. Raccontare che l’eroe è colui che vince, è perfetto, è esattamente il messaggio opposto””.
La nostra domanda, a margine del festoso incontro, viene accolta da un radioso sorriso e dalla consueta calma con cui risponde abitualmente. Quando chiediamo un consiglio per dare ai giovani una bussola per orientarsi nel mondo d’oggi, lei risponde con sincerità : “”Farei proprio come Giasone. Intanto non essere da soli e avere il coraggio di scoprire chi si è, e non tradirsi mai, perchà© non esistono cattivi maestri che ci possano cambiare quando sappiamo veramente chi siamo. La cosa più agghiacciante per un greco antico sarebbe sapere che la politica è considerata una cosa brutta, oppure scambiare l’ordinaria amministrazione per i cassonetti o le buche per strada. Invece la politica è una visione del mondo. Oggi la politica è diventata un navigare a vista””.
Enrico Frasca