venerdì, Aprile 19, 2024
Cultura

(Cyber)bullismo, La Scala: “”Situazione drammatica””

STORNARELLA. “”Il fenomeno è drammatico, ogni giorno abbiamo notizie di ragazzi aggrediti, lesi e a volte si suicidano a seguito di fenomeni di bullismo o cyberbullismo””. A dichiararlo è l’avvocato Antonio Maria La Scala, presidente dell’associazione Penelope Italia Onlus, che si occupa da anni di minori scomparsi.

Questa mattina, nell’Audiotirum della Scuola Secondaria di I grado di Stornarella, si è svolto un convegno sulle tematiche di bullismo e cyberbullismo, fenomeni tragici che negli ultimi anni sono in continuo aumento tra i minori. “”Chiediamo ai ragazzi di collaborare”” è il commento del dirigente del Commissariato di Polizia, Loreta Colasuonno, intervenuta durante la mattinata in rappresentanza del Questore di Foggia, Mario Della Cioppa assente per questioni lavorative.

Un dialogo aperto con i ragazzi di alcune classi della scuola secondaria di I grado e del Liceo Scientifico Federico II di Stornarella. Informare, diffondere e collaborare sono state le parole chiave del convegno a cui hanno partecipato anche associazioni locali e forze dell’ordine. Analizzando le tragedie recenti, l’avvocato La Scala ha illustrato la complessità  del fenomeno richiamando l’attenzione dei più giovani a non trascurare alcuni segnali inconsueti che spesso sfociano in aggressività , oppressione, sopruso e maltrattamenti.

L’incontro di questa mattina è stato fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Stornarella e dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo A. Moro, Milena Sabrina Mancini, che coinvolgendo tutte le associazioni e autorità  del territorio hanno chiesto sostegno e collaborazione per arginare i fenomeni di violenza di genere e sui minori.

“”Parlarne non sarà  mai inutile, e bisogna cominciare sin dalla giovane età , dalle scuole medie. Bisogna far conoscere ai ragazzi sia i rischi giudiziari che fisici perch੠– ha riferito La Scala- quando dal bullismo o cyberbullismo derivano lesioni gravi o gravissime, o addirittura istigazione al suicidio, si parla di reati gravissimi per cui a livello penale ci sono conseguenze molto serie ed in sede civile ci vorranno diversi soldi per risarcire il bambino leso””.

Il discorso si allarga alla prevenzione: “”Bisogna far capire ai ragazzi che devono potersi fidare da qualcuno. Non è possibile che si fidano dei coetanei di 13 anni e non si fidino dei propri genitori. Questo è molto grave””, ha concluso La Scala dell’associazione Penelope.

Se non riesci a guardare il video CLICCA QUI

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