Diffamò Palladino, sequestrati 18mila euro al sindaco Metta
Ancora una volta la magistratura sequestra il patrimonio del sindaco Franco Metta. Dopo che il giudice ha confermato che l’allora oppositore cicognino diffamò Stefano Palladino, nel 2011 assessore all’ambiente della giunta Giannatempo e accusato di aver esperito una gara poco regolare sulle luminarie, sul sindaco di Cerignola cade un’altra tegola.
Con l’ultimo provvedimento emanato dal giudice Giuseppe Sciscioli, infatti, si dispone il sequestro di parte del patrimonio riveniente da una causa vinta da Franco Metta e che lo stesso ha immediatamente stornato sul conto della figlia della quale “”può ritenersi altresì provata, sia pure in via presuntiva, la partecipatio fraudis in ragione dello stretto vincolo di parentela e della tempistica dell’atto rispetto alla notifica del precetto””. Cosa è successo? Palladino vince la causa per diffamazione sulle luminarie ed il giudice ordina a Franco Metta di riconoscergli un risarcimento del danno pari a 18 mila euro (comprese spese legali). Così come successo anche per cause simili, però, il creditore (in questo caso Palladino) deve faticare non poco per vedersi riconosciuto quanto previsto dalla magistratura. Passa un anno e il sindaco non corrisponde alcuna somma. Fino a quando, attraverso l’avvocato Saverio Cibelli, Palladino non scopre dell’esistenza di una causa che Metta, per pari importo, ha vinto contro un altro privato cittadino. Così cerca di aggredire quella somma, che il sindaco nel frattempo con atto notarile affida a sua figlia. La magistratura però, accortasi del trucchetto, dispone il sequestro di quelle cifre.
Proprio come successo per l’indennità da sindaco: ad oggi lo stipendio del primo cittadino Franco Metta è in parte sequestrato e parte pignorato proprio per un procedimento simile, nonostante fosse stata stornata sui conti della compagna per “”sfuggire””, più o meno inconsapevolmente, ad un altro creditore (in questo caso le somme erano più alte e hanno superato i 100 mila euro). Il tutto mentre l’agenzia delle entrate ha accertato oltre 360 mila euro di compensi in nero a suo carico.
“”E’ stata fatta giustizia- commenta l’ex assessore Palladino- la magistratura mi sta dando una mano a recuperare le somme che Metta mi deve. Inoltre ritengo gravissimo l’atteggiamento di un professionista e della figlia, anch’ella avvocato, che hanno cercato di sottrarmi queste somme rendendole non aggredibili. Tutto ciò sarà segnalato all’ordine degli avvocati. Ho denunciato Metta sia per difendermi dalle bugie sul mio conto, sia per una funzione educativa, perchà© ci troviamo di fronte ad un soggetto che ha bisogno di essere bacchettato sulle nocche per riconoscere i modi del vivere civile””.
Michele Cirulli