venerdì, Aprile 26, 2024
Politica

Provinciali, ci provano Lepore e Sgarro. PD alla resa dei conti

Il 20 dicembre è stata consegnata la lista ufficiale dei nominativi che correranno per il rinnovo del consiglio provinciale il prossimo 8 gennaio: da Cerignola sono pronti a competere Loredana Lepore e Tommaso Sgarro. Con la nuova formula Delrio, che non prevede elezioni dirette, non è però previsto il cambio di guardia a Palazzo Dogana: sarà  Francesco Miglio, infatti, ad essere alla guida della Provincia di Foggia (presidente da 2 anni), mentre ad essere rimodulata sarà  soltanto la composizione dell’assise.

I voti di ciascun consigliere dei 61 consigli comunali della Capitanata avranno un coefficiente diverso in base alla grandezza della città  di appartenenza e al numero di amministratori presenti (voto ponderato). L’autoelezione all’interno dei consigli comunali servirà  a formare il nuovo governo di Palazzo Dogana a Foggia. La politica si eleggerà  in autonomia, senza coinvolgimento dei cittadini.

Da Cerignola scaldano i moti Loredana Lepore, del movimento politico la Cicogna, e Tommaso Sgarro, segretario del Partito Democratico. La mettiana affronterà  le provinciali a bordo della lista Capitanata Civica, dove pure ci sono le candidature pesanti dei foggiani Raimondo Ursitti e Rosario Cusmai a capeggiare il listone di ispirazione civica che ha sostenuto Michele Emiliano alle regionali. La maggioranza cicognina dovrà  unirsi intorno al nome della Lepore, ma non è escluso che si possano registrare defezioni e voti contrari. Oltre agli indipendenti Teresa Lapiccirella e Samuele Cioffi, che quasi sicuramente non faranno cadere la propria preferenza su Lepore, potrebbero registrarsi altri mugugni prima della fatidica data del voto. In ogni caso, la cicognina non dovrebbe avere grossi problemi a varcare le porte della Provincia.

I movimenti più interessanti si stanno registrando nel Partito Democratico di Cerignola, dove ormai “ sul tema provinciali- si è registrata una presa di posizione netta dei consiglieri comunali, che hanno sostenuto una candidatura differente da quella propugnata (tra l’altro inaudita altera parte) da Elena Gentile. L’europarlamentare aveva optato “ motu proprio- per l’appoggio al sindaco di Pietramontecorvino Raimondo Giallella. I consiglieri, scoperta la strategia, hanno imposto una candidatura locale per tentare di uscire dall’isolamento istituzionale denunciato in più occasioni. Dopo un coordinamento serrato, la possibilità  di vedere eletto un sindaco dei Monti Dauni con i voti dei cerignolani è tramontata e nel PD si è gridato alla tregua passando ad un accordo che legasse l’ala gentiliana, la corrente dei consiglieri i territori dei Monti Dauni. Gentile, in prima battuta, ha dovuto cedere alle richieste dei suoi.

Fare accordi, quindi, considerato il risicato numero di consiglieri, sarà  fondamentale. A spuntarla è stato Tommaso Sgarro, che per giocarsi l’elezione dovrà  riunire su di sè i voti dei consiglieri dei Monti Dauni e dei colleghi cerignolani. Sui primi pare non esserci difficoltà , sui restanti la partita rimane aperta, anche perchè l’obiettivo per il PD foggiano, in queste elezioni- sarà  quello di far schizzare Angelo Riccardi ai vertici delle preferenze per rimodulare anche i rapporti di forza con le liste civiche di ispirazione Leo Di Gioia, che al momento detengono presidenza e vicepresidenza della provincia di Foggia con Francesco Miglio e Rosario Cusmai. Un discorso che, tra l’altro, all’europarlamentare Elena Gentile pare non dispiacere in virtù della sua crociata anti-Emiliano e pro Matteo Renzi (pare ci sia odore di Parlamento in caso di elezioni rapide), anche se a quel punto, dirottando qualche voto su Manfredonia, il suo pupillo cerignolano potrebbe correre il rischio di non farcela. Anche su questo, però, ci sarà  tempo per decidere.

Mancano 18 giorni alle elezioni provinciali, infatti, e tutte le partite rimangono aperte e le trattative sono in divenire.
Michele Cirulli

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