sabato, Aprile 20, 2024
Cronaca

La grande fuga dal Tatarella

Medici pensionati, primari che tornano a casa, personale sostituito con unitࠝ interne e sempre più scoperto. La grande fuga dal Tatarella ha inizio e solo in pochi casi nelle corsie vi è stato un avvicendamento, perchè nella maggior parte dei casi il gap del personale non è stato mai colmato.

 

Per ragioni “ dalla scelta di sedi più congeniali tramite concorso al pensionamento-  diversi primari hanno lasciato il Tatarella: negli ultimi due anni Ulivieri (chirurgia), Cannone (cardiologia), Ratcif (fibrosi), Longo (pediatria) e presto De Ceglie (urologia), Belpiede hanno dovuto lasciare le corsie.

Al loro posto, facenti funzioni e dirigenti medici pronti a metterci una pezza, come si suol dire.

Il triumvirato. Messo da parte Rocco Dalessandro, ritenuto vicino ad Elena Gentile e defenestrato nel nuovo corso della Asl di Foggia di Vito Piazzolla, a guidare il Tatarella c’è un tridente che a rotazione (un mese a testa) mette piede in via Trinitapoli per dirimere le questioni più importanti: Antonietta Costantino, Costantino Vocino, Nicola Fida. Appare assai limitata l’autonomia, anche perchè “ come successo ieri- anche per decidere se affidare la sala convegni  per una conferenza stampa di CittadinanzAttiva, scelta di per sè frivola, c’è stato bisogno dell’intervento della direzione strategica di Foggia attraverso la segreteria del dg.

Liste. Quando i medici emigrano o arrivano a fine contratto, c’è difficoltà  nella sostituzione. Da qui, poi, si innescano una serie di reazioni a catena: interventi minori rispetto alle esigenze, liste d’attesa più lunghe, pazienti che preferiscono farsi curare altrove e deficit tra costi e ricavi per i singoli ospedali. Adesso sotto la lente di ingrandimento della regione Puglia vi sarebbe anche il reparto di Nefrologia e Dialisi, che non rispetterebbe gli standard operativi e che quindi potrebbe essere annesso a San Severo.
 

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