Nuovo accorpamento al Tatarella e adesso rischia anche Fibrosi Cistica
Lunedì entrerà in vigore l’accorpamento dei reparti di Chirurgia-Urologia; poi toccherà a Oculistica e Otorino essere aggregati, come già successo a Natale scorso; ma adesso l’allarme riguarda anche il servizio di Fibrosi Cistica dell’ospedale Tatarella di Cerignola, ritenuto fiore all’occhiello della struttura di via Trinitapoli dove riescono ad accedere pazienti da ogni parte del Mezzogiorno.
Il pericolo deriva anche dall’annullamento coatto delle pronte disponibilità , che permettevano in qualche modo di tenere in piedi reparti sotto-organico da un punto di vista tecnico, medico ed infermieristico. Con gli straordinari, infatti, che per legge si potrebbero applicare solo in precise fasce orarie ed in determinate condizioni di urgenza, al Tatarella si organizzavano anche i turni ordinari. Stesso criterio si è utilizzato anche negli altri presidi ospedalieri della Capitanata, San Severo e Manfredonia, dove però l’impatto dell’eliminazione delle pronte disponibilità “ a causa di personale più strutturato e numeroso- è stato di gran lunga inferiore.
Anche perchè a Cerignola il nuovo direttore sanitario Antonietta Costantino avrebbe sospeso le autorizzazioni ad ogni tipo di straordinario, in attesa di capire se il monte ore messo a disposizione dalla Asl di Foggia sia stato effettivamente esaurito. In queste condizioni, però, anche una semplice richiesta di malattia o ferie diventa un pericolo insormontabile per ogni reparto.
Tra questi Fibrosi Cistica, retta dal facente funzione Maria Specchio, che dispone di 5 posti letto per famiglie e pazienti che vengono da ogni parte del sud, da Bari, Lecce, Taranto, ma anche Basilicata, Campania, solo per citare alcuni casi. Con soli 6 infermieri all’opera, e con alcuni dei quali che hanno maturato anche tra gli 80 e 90 giorni di ferie, la singola defezione può significare disagio e caos, nel migliore dei casi. Così si sono mobilitati anche i familiari dei pazienti che affollano il primo piano del Tatarella di Cerignola. La struttura, seguita e tenuta in piedi dal 2007 da Luigi Ratclif, che dopo il pensionamento è stato invitato dall’associazione dei pazienti affetti da FC a rimanere in corsia, almeno tre volte a settimana, a dispensare consulenze e visite, potrebbe essere a rischio.
Lo sanno i genitori, soprattutto provenienti da Gargano, che hanno scritto una lettera accorata al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: Sono stato qualche settimana fa alla riunione organizzata dagli operatori del reparto, la situazione è grave. Capisco che oggi all’ordine del giorno c’è la questione del riordino ospedaliero ma non possiamo perdere questo reparto. Oggi se un’infermiera prende due giorni di permesso, malattia o ferie, si blocca tutta l’assistenza per i piccoli pazienti.- racconta al Fatto del Gargano Francesco- Io sono già pronto a trasferirmi in Toscana dove c’è un altro centro che può aiutare mia figlia. La fibrosi cistica è una malattia cronica che mia figlia avrà per tutta la vita e che deve essere trattata in modo adeguato per permettergli di sopravvivere e di vivere una vita il più normale possibile. Mi rivolgo al Presidente della Regione Michele Emiliano, a tutti quei politici che lavorano per il territorio. Caro presidente Emiliano, è necessario occuparsi seriamente di questo reparto, una struttura del genere, per poter operare al meglio, necessita di una riorganizzazione specifica e di adeguate risorse professionali. Sono sicuro che questo mio appello non resterà inascoltato.
La palla passa anche per le mani del consigliere comunale Rino Pezzano, che ha raccolto l’appello invitando alla riflessione sul futuro dell’ospedale e del reparto di FC: Il Tatarella è un presidio ospedaliero indispensabile per il territorio sotto diversi profili e vanta un reparto di eccellenza qual è quello dedicato alla Fibrosi Cistica. Inaugurato qualche anno fa, il suddetto reparto è diventato – grazie alla passione, alla professionalità ed allo spirito di abnegazione del dott. Ratclif e dei sanitari che vi prestano la loro opera – punta di diamante in Puglia e riferimento indispensabile per tutti coloro che sono affetti da una patologia che, come ben sa, è rara e degenerativa, ma che colpisce. E quando colpisce diventa in calvario, per il paziente e per i suoi familiari. E, aggiungerei- dice Pezzano- per l’intera comunità . Ebbene, raccogliendo l’appello di un padre riportato dalla stampa, sono qui a rappresentarLe la necessità di non lasciare sole queste famiglie. Oggi il reparto conterebbe su un numero di professionalità di molto inferiore a quelle di cui necessiterebbe per offrire la giusta offerta di assistenza.
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