giovedì, Dicembre 12, 2024
Cultura

Idee giovani e lavoro, come sfruttare il fondo NIDI

Gli ultimi dati statistici relativi all’occupazione a Cerignola parlano chiaro. Quasi il 59 per cento dei giovani è disoccupato e una larga fetta non risulta neanche iscritta al Centro per l’Impiego. L’esordio dell’assessore alle politiche giovanili Carlo D’Ercole, di fronte agli studenti riuniti in sala consiliare, attacca sul tasto dolente ex abrupto per virare poi al versante delle mosse che l’amministrazione metterà  in campo.

 
La principale delle quali è la campagna avviata in collaborazione con le agenzie comunali Cerignola produce e Garanzia Giovani, presenti nelle persone rispettivamente di Vincenzo Specchio e Pasquale Monopoli, insieme a Fabio Vannella, rappresentazione del Nidi. Volontà  dei soggetti sunnominati è dare pieno adempimento alla riforma che ha sancito l’alternanza scuola lavoro, in maniera da tale da avvicinare gli studenti il prima possibile al mondo dei mestieri, fornendogli i rudimenti relativi all’imprenditoria e alla libera iniziativa. L’iniziativa premierà , alla conclusione dei lavori, i migliori due progetti in ragione della realizzabilità . Il lancio del progetto è il prolungamento di un’iniziata, conclusa ad aprile scorso, di una precedente attività  che ha permesso a circa 1125 giovani di compiere tirocini formativi, nella cornice della rete Garanzia Giovani, istituita dal Jobs Act, che culminerà  nel varo dell’Anpal entro gennaio 2017. Del resto, la regione ha profuso molto impegno nella direzione dell’occupazione giovanile, soprattutto attraverso la legge 107, che ha istituito per i diplomandi l’inserimento nella propria tesina da presentare agli esami di stato di un progetto embrionale di impresa.

A ruota è seguito l’intervento del prof. Stefano Iorio, docente di Economia all’ateneo di Foggia, con una relazione improntata all’entusiasmo nella quale ha coinvolto scherzosamente gli stessi giovani.

I punti fondamentali sul quale si è avvitato l’intera esposizione del prof. Iorio sono stati l’arretratezza culturale del territorio ofantino, ancorato al mito del posto fisso, e il passaggio del paradigma concettuale che la nuova economia 2.0 ha impresso alla società . In poche parole, bisogna passare dall’idea di problem solving al concetto di problem finding, con l’obiettivo di trasferire, in una terra vergine propizia al cambiamento, delle migliori esperienze di business contemporaneo. Una velleità  di trapiantare una silicon Balley cerignolana, da misurare alla prova dei fatti. Le parole d’ordine della nuova economia sono intuizione; luogo, tempo, persone, partendo dall’idea di condivisione e personalizzazione del prodotto in base alle esigenze del consumatore.

A fornire i finanziamenti sara il Nidi, fondo d’investimenti fondato dalla regione per venire incontro alle richieste dei potenziali imprenditori Il nidi giunge a rimescolare le carte dopo l’abolizione del prestito d’onore, rivelatosi nel tempo arma a doppio taglio, a scapito soprattutto delle piccole imprese. In base alle nuove disposizioni legislative, al contraente il prestito la banda affiancherà  un tutor interno alla stessa che vigilerà  sulla solvibilità  del cliente. I target dei finanziamenti sono i giovani, disoccupati privi di lavoro da 3 mesi, lavoratori cassintegrati o in mobilità , ma anche titolari di partita iva con fatturato inferiore ai 30.000 euro l’anno.

I partecipanti potranno presentazioni come ditte individuali, società  di persone come SAS, società  per capitali o a responsabilità  limitata. Dopo la presentazione del business plan, per via telematica al sito del Nidi, una commissione, nella quale rientrano gli stessi Vannella e Iorio, giudicherà  la novità  e la copertura finanziaria del progetto. Nel business plan dovrà  essere specificato il costo dell’attrezzatura richiesta e le possibilità  di mercato. La commissione si premunirà  contro gli imbrogli ponendo al vaglio gli estratti contributivi, nonchè i titoli qualificanti per il settore della ristorazione.

I finanziamenti inferiori ai 50.000 euro saranno erogati interamente, sempre dopo approvazione, e saranno rimborsabili a metà , mentre la restante parte è da considerarsi a fondo perduto. Per i finanziamenti superiori, al crescere del prestito crescerà  la quota di cofinanziamento richiesta.

Nel primo anno di attività  saranno previsti agevolazioni fino a 10.000 euro per le spese di gestione totalmente a fondo perduto.

I finanziamenti verranno erogati a tranche con cadenza bimestrale, per la durata del saldo prevista per un anno. L’attività , una volta aperta, dovrà  restare aperta per 3 anni, prima di dichiarare fallimento. Non sarà  possibile usare finanziamenti pubblici per rilevare attività  operanti o fallite da meno di un anno.
Enrico Frasca
 

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