martedì, Dicembre 3, 2024
Politica

Verso i tre gruppi di maggioranza: fermenti in consiglio comunale

Il sogno di un gruppo unico destinato a marciare compatto di fianco all’amministrazione comunale, una giunta smart che potesse tenere più a lungo possibile contrariamente ai continui rimpasti e alla logica del partito dei consiglieri sono ricordi ormai sbiaditi, perchè a Cerignola, nella maggioranza di Franco Metta, le trattative sono tante e disparate.

 
E se ieri si registrava, tra le righe, la fuoriuscita di due consiglieri comunali dalle file del gruppone unico, oggi le forze di maggioranza diventano tre: Capitanata Democratica, Cicogna e il nuovo soggetto di Specchio e Paparella.

Infatti, in mattinata, è stata riesumata la vecchia Cicogna con una nota stampa: I Consiglieri Comunali di Maggioranza del Comune di Cerignola, Loredana Lepore (Capogruppo), Michele Monterisi, Luigi Marinelli, Sandro Moccia, Davide Pizzolo, Benedetto Terenzio, Vincenzo Erinnio e Pasquita Ciani, uniti da sempre, da una forte e sana unione di intenti volta a rappresentare, solo ed esclusivamente, le esigenze e le necessità  dell’intera collettività  locale, hanno deciso di dar vita al Gruppo Consiliare La Cicogna.            Gli otto consiglieri, la maggior parte dei quali mettiani della prima ora, cercano di difendersi dall’avanzata del malcontento rispetto alle scelte di Franco Metta, accusato di gestire tutto in prima persona e con metodi non condivisi.

La scelta di dare nuovamente vita alla parentesi cicognina, scrivono i consiglieri comunali, è maturata all’indomani dell’adesione al gruppo di Capitanata Democratica del Presidente  Leonardo Paparella e di Vincenzo Specchio; con loro continueremo un fitto dialogo ed uno schietto confronto sui temi importanti per la Città  di Cerignola. In realtà , però, Capitanata Democratica non avrebbe alcuna idea “ stando ad indiscrezioni- di accogliere i due fuoriusciti. Lapiccirella, Bonavita e Cioffi sarebbero intenzionati a sbarrare loro la strada, perchè un eventuale ingresso nel gruppo dei novelli dissidenti metterebbe i tre in condizione di minoranza in CD (in quanto a Paparella e Specchio si aggiungerà  la sponda di Pezzano e Frisani). Matematica politica, certo, ma anche sopravvivenza.

Ed è per questo motivo che si va verso la scissione ulteriore della maggioranza, con CD divisa in due blocchi: Paparella, Pezzano, Frisani e Specchio da una parte; Bonavita, Lapiccirella, Cioffi all’altra, questi ultimi già  con un atteggiamento più conciliante verso il sindaco (ma la prova del nove deve ancora arrivare ed oggi vi sarà  un incontro con MEtta). Disgregazione della combriccola del Cambiamento?

Niente affatto, per i cicognini: Siamo figli di mamme diverse, ma lavoreremo nella stessa direzione. Una scelta che si pone in continuità  con il percorso intrapreso dal movimento politico La Cicogna e che, conferma e rafforza la compagine del Sindaco Metta e della sua giunta, ponendosi nell’ottica di suffragare l’impegnativo e complesso lavoro quotidiano, dell’attuale Amministrazione. Poi gli otto consiglieri ripetono parola per parola, come sistematicamente succede da un anno, il motivetto postato su Facebook dal primo cittadino: Tutto è nato nel e con il movimento politico La Cicocgna. è bene ricordarlo. E dal movimento politico La Cicogna si riparte.

Si riparte ma con le forti pressioni di azzeramento della giunta, o quanto meno di rimpasto. Nel mirino dei sostituibili finiscono le donne: Mimma Albanese, vicesindaco in quota i-Cattolici, orfana come l’intera lista del suo riferimento politico, l’ex vescovo Felice Di Molfetta; Pia Zamparese, che non avrebbe sponde in consiglio comunale, nonostante abbia più volte strizzato l’occhio a Forza Italia diventando punto di riferimento per gli azzurri, snaturando il suo ruolo di assessore di una lista di centrosinistra (trattative in corso anche con Cioffi e Bonavita); Anna Lisa Marino, assessore al bilancio in quota Metta-Tatarella, anch’essa senza alcun appoggio tra i consiglieri.

I loro sacrifici sembrano essere quelli più scontati, ma con Metta&Co non c’è logica che tenga. I dissidenti dovrebbero portare via a Metta almeno tre assessorati, riequilibrando i rapporti di forza. Per questo anche Leonardo Paparella, che vedrebbe incombente sul suo capo la mozione di sfiducia da presidente del consiglio, è corso ai ripari ricucendo i rapporti con Rino Pezzano. Entrambi vengono dalla tradizione del Partito Democratico e nel 2010 hanno dato vita al progetto Cerignola Democratica, che ha totalizzato circa 1500 preferenze, utili a tenere l’onda d’urto di Sgarro nel primo turno.
Michele Cirulli
 

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