Colucci è out. La sfuriata prima della giunta e l’addio a Metta
Giuliana Colucci si chiude (momentaneamente?) nel silenzio dopo aver rassegnato le dimissioni da assessore alla cultura. Secondo fonti interne alla maggioranza sarebbero state troppe le divergenze tra la dirigente del Liceo Classico ed il sindaco Franco Metta in ordine all’azione politico-amministrativa ed ai progetti culturali (tribunale-biblioteca in primis).
Ieri mattina, dopo che l’assessore Dercole “ col placet del sindaco- ha dato notizia del cantiere per i giovani (“”è mia intenzione realizzare un posto dove poter studiare, incontrasi, passare il tempo libero””), Colucci ha espresso le sue perplessità recriminando una sorta di esclusione dalle attività ritenute di sua competenza e decidendo di non partecipare alla consueta riunione di giunta con tanto, di lì a breve, di dimissioni presentate sul tavolo del sindaco, sulle quali Metta non avrebbe battuto ciglio, cogliendo la palla al balzo. Più che respingerle, il primo cittadino ha salutato l’ex assessore augurandole ogni bene, voltando pagina a pochi minuti dallo strappo. La delega, al momento, rimane nelle sue mani.
Pomo della discordia sarebbe la biblioteca comunale da allocare nell’ex tribunale, dove oggi insistono le sedi di diverse associazioni culturali e gli uffici distaccati SIA per la riscossione tributi. L’amministrazione Metta vorrebbe fare di quel posto un polo culturale (biblioteca) che funga anche da luogo di incontro e di socializzazione; Colucci avrebbe preferito il vecchio Liceo Classico (anche se con incertezze sull’adeguamento strutturale). Per di più la dirigente del Liceo Classico, col passare dei mesi, avrebbe lamentato più di una volta, con i suoi collaboratori, una invasione di campo da parte dell’assessore alle politiche giovanili, Carlo Dercole. Quest’ultimo, chiaramente, chiamato ad essere una sorta di facente funzioni politico del sindaco.
Colucci avrebbe così chiesto di uscire dall’amministrazione, e la decisione pare non aver scontentato nessuno nella stanza dei bottoni, anche perchè era l’unico assessore, insieme ad Anna Lisa Marino, a non avere riferimenti politici in consiglio comunale. L’addio della Colucci, definita da Metta Giannatempo con la parrucca quando solo 9 mesi fa avrebbe voluto rappresentare il centrodestra dell’ex amministrazione, lascia nello stupore così come il suo ingresso in giunta, salutato con la defezione al vetriolo di Lucia Lenoci.
La motivazione dominante dello strappo sarebbe da ricercare nelle divergenze di vedute tra assessore e sindaco, i cui caratteri e stili, in realtà , non si sono mai effettivamente presi. Colucci si diceva tecnico della giunta, quasi a voler prendere le distanze da certi modi di fare e di agire o a marcare in autonomia una differenza che, nei fatti, non c’è nemmeno stata. Si sono scatenate ricostruzioni più disparate: dalle ipotetiche ingerenze telecomandate di Dercole ai caratteri aspri, dalle dimissioni indotte alla presunta dignità politica della dirigente.
Ma cosa cambia in maggioranza? Assolutamente nulla, giacchè l’ex assessore alla cultura non aveva alcun appoggio politico in seno al consiglio comunale. Anzi, il suo abbandono potrebbe servire a risolvere alcune situazioni ad alta tensione: come il rientro di Capitanata Democratica sulla retta via (quindi anche in giunta) o le aspirazioni dei singoli, come ad esempio Loredana Lepore, che dopo anni da gregario vorrebbe tirare la volata con un ruolo da protagonista e di visibilità . Al momento la delega alla cultura rimane nelle mani di Franco Metta, che mantiene anche la sicurezza.